Abbandonare quelle che dovevano essere le certezze per costruirne di nuove, in un momento già chiave della stagione, in una partita tra le più complicate. Non si può certo dire che a Gian Piero Gasperini manchi del coraggio, ma scendendo più a fondo potrebbe anche emergere un altro aspetto saliente, il quale imputerebbe al tecnico un ritardo nella decisione. L'argomento è, ovviamente, l'utilizzo dei giovani prodotti del florido settore giovanile (e non solo) come quello dell'Atalanta.

Nella sfida interna contro il Napoli, il tecnico lancia dal primo minuto quattro giocatori nati tra il 1994 e il 1995, ottenendo risposte positive, determinate dal risultato finale, un 1-0 maturato non solo grazie alla verve di un papu Gomez sempre più intoccabile e decisivo. Ad essi vanno uniti altri tre under-21 vogliosi di dire la loro, nonostante un paio rappresentino ormai più che una certezza. 

I due nomi che hanno più sorpreso leggendoli nella formazione titolare sono stati quelli di Mattia Caldara e Roberto Gagliardini, entrambi reduci da prestiti in Serie B, per la prima volta lanciati nello starting XI in stagione: le risposte che Gasperini ha ricevuto da entrambi sono state ottime, specialmente se comparate al tasso tecnico dell'avversario. Il primo ha mostrato puntualità nelle chiusure e buon senso della posizione, mentre il secondo ha fatto legna a centrocampo cercando di contenere gli interni del trio mediano di Sarri, un compito non certo agevole, ma svolto positivamente.

Mattia Caldara ! Fonte immagine: bergamopost.it
Mattia Caldara ! Fonte immagine: bergamopost.it

Difesa e centrocampo erano stati fino ad oggi due reparti sui quali si era posto più di un punto di domanda (testimoniano i 12 gol subiti) e scoprire due valide alternative, o forse qualcosa di più, rappresenta un toccasana. Caldara ha preso il posto di Zukanovic, ma potrebbe anche dare fiato a Masiello o Toloi, essendo in grado di coprire tutte le posizioni della difesa a tre; Gagliardini invece dovrà farsi spazio per candidarsi a spalla di Kessié, intoccabile, anche se le chance aumentano di giorno in giorno, visto che l'assetto deciso da Gasperini sembra sempre avviarsi maggiormente verso il 3-5-2, con un mediano in più e un'ala in meno, lasciando maggiormente libero Gomez.

Roberto Gagliardini | Fonte immagine: grsportsagency.com
Roberto Gagliardini | Fonte immagine: grsportsagency.com

Con il classe 1994 e l'ivoriano, a completare il centrocampo potrebbe presenziare Alberto Grassi, qualcosa più di una certezza, anche se per ora sembra ancora Kurtic il più affidabile, sapendo lo sloveno giocare anche giocare da ala destra, facilitando così il passaggio al 3-4-3 nel corso dell'azione. Sulla stessa fascia agisce anche Andrea Conti, per il quale vale un discorso simile a quello di Grassi, specialmente dopo l'ottima seconda parte di stagione disputata l'anno scorso. Il suo impiego dipende prevalentemente dall'assetto, gara dopo gara.

Chi invece il posto se lo sta guadagnando a suon di gol in quest'avvio di campionato è Andrea Petagna, ex promessa del Milan, lasciato andare in Serie B e ripescato dall'Atalanta nel gennaio scorso. Numeri impressionanti per l'attaccante: tre gol realizzati con quattro conclusioni totali, l'ultimo di essi decisivo. Per il lavoro sporco che svolge e la capacità di farsi trovare in zona gol, il classe 1995 è la spalla ideale per Gomez. E Paloschi trema.

Discorso a parte merita il potenziale crack Cabezas, reduce da una stagione lunga e logorante, ma sempre più vicino alla possibilità di esordire ufficialmente in Serie A: quando il processo di maturazione e ambientamento sarà a buon punto, il quadro si completerà. E l'Atalanta tornerà di nuovo giovane, ancora pronta per stupire.