Cade dopo otto partite ufficiali il Napoli di Maurizio Sarri, che a Bergamo crolla mentalmente e fisicamente nell'ultima gara del ciclo di ferro. Una squadra apparsa molle e senza mordente, priva di spunti degni di nota che stancamente si è trascinata verso la fine dell'incontro senza mai impensierire Berisha - fatta eccezione in un paio di occasioni sporadiche - nel primo tempo. Tranquillo e pacato, il tecnico partenopeo, ha analizzato i motivi della sconfitta ai microfoni di Sky Sport, partendo dal dato che gli azzurri hanno ottenuto soltanto cinque punti su dodici lontano dal San Paolo.
"E' un dato un po' casuale, un po' è quello che avevamo lo scorso anno. Dobbiamo migliorare questo tipo di gare, quando ci troviamo di fronte squadre che ti vengono ad affrontare uomo contro uomo. E' uno di quei passi da fare per migliorare. Chiaro che paghiamo anche la Champions, perché il dispendio di energie mentali e nervose l'abbiamo pagato. Non abbiamo scaricato le energie della gara di mercoledì".
Napoli che a Bergamo sembra aver pagato l'importanza della sfida di mercoledì contro il Benfica, non riuscendo a recuperare le giuste energie per la gara odierna: "Non abbiamo sbagliato niente nell'approccio, è una mentalità che deve crescere, ma è una questione di inconscio. Con l'abitudine a queste gare, poi inizi a farlo automaticamente. Mercoledì eravamo con molti esordienti in Champions, sei per la precisione, quindi ci può stare che poi mentalmente qualcosa pagano nella gara successiva".
Azzurri che nel finale hanno provato a recuperare quantomeno il pareggio inserendo Gabbiadini al posto di Jorginho, affiancando il bergamasco a Milik in un 4-4-2 prettamente offensivo. Tuttavia, Sarri spiega così la scelta, escludendo questa soluzione in futuro: "No, non mi piace. Non siamo adatti a farlo. Era un momento dove crossavamo molto e riempivamo male e poco l'area. Visto che stavamo andando verso questa direzione per il finale, ci poteva far comodo un attaccante in più in area, ma abbiamo perso automatismi e fluidità".
Alla domanda riguardo l'atteggiamento mentale e fisico della squadra nei confronti delle squadre - come Genoa e Atalanta - che puntano tutto sulla marcatura a uomo e sull'intensità, Sarri prova così ad analizzare le difficoltà dei partenopei e dove si può migliorare: "Non ci hanno pressato molto in zone alte di campo, ma in certi momenti quando abbassiamo i ritmi smettiamo di essere pericolosi. Nelle giornate di poco ritmo stentiamo ad arrivare al risultato. Sono partite che per noi sono sempre state difficili per caratteristiche, dobbiamo imparare a fare risultato anche quando non gira tutto per il meglio".
Infine, riguardo la poca brillantezze dei suoi, Sarri chiosa così: "Abbiamo sbagliato più del solito, puntando faccia a faccia la linea avversaria senza mai trovare la scelta giusta. Queste situazioni le abbiamo sempre sofferte, ed è un limite enorme".