"Una prova di maturità": così Sinisa Mihajlovic presenta Torino-Fiorentina, una sfida nella quale i granata saranno chiamati a confermare l'ottima gara di domenica scorsa contro la Roma. Una partita, quella di domani, che per i granata nasconde numerose insidie: "I Viola forse sono meno forti della Roma sui singoli, ma giocano anche in maniera diversa: creano tanta densità, segnano meno della Roma, ma subiscono anche meno gol. Sarà una partita diversa". Una partita in cui Mihajlovic potrà riaccogliere in rosa Maxi Lopez e Ljajic, che hanno smaltito i rispettivi infortuni: "Maxi Lopez è recuperato, e anche De Silvestri. Ljajic è al 90%. Abbiamo sicuramente più scelte se volessimo cambiare passo: preferirei non rischiare Ljajic, ma ovviamente dipende da come va la partita. Se gli attaccanti fanno bene come contro la Roma, non ci saranno rischi. Maxi sta bene, è dimagrito e deve ancora dimgarire".
Qual è la ricetta per battere i Viola? Miha non ha dubbi: "Dovremo essere corti, compatti e affamati. il Toro è una squadra che può vincere contro chiunque, se gioca come sa. La Fiorentina è una squadra abituata a certi livelli, vogliamo arrivarci anche noi, ma per riuscirci dobbiamo giocare sempre come contro al Roma, rimanendo con i piedi per terra e con la concentrazione. Non dobbiamo perdere concentrazione. Siamo una squadra di lavoratori, ma anche di qualità". Quella contro la Fiorentina, per Mihajlovic, sarà una gara da ex: "E’ finita presto, ma chi è venuto dopo è durato meno di me. E questo capita spesso quando vado via da una squadra. Però sono rimasto in ottimi rapporti con tutti, è stato un anno e mezzo bellissimo. Ho avuto qualche problema con i tifosi viola, perché magari loro volevano andare a cena con me, ma io non sono abituato a questo rapporto con loro, con tutto il rispetto per i tifosi. Poi sono arrivato dopo un allenatore molto amato come Prandelli, e credo di aver fatto bene. Però credo sia stata una stagione e mezza positiva: ringrazio Della Valle e tutti quanti, ovviamente".
Mihajlovic si sofferma poi sui suoi giocatori, a partire da Castan, parso in grande crescita contro la Roma: "Negli ultimi giorni di mercato c’è stata questa possibilità. Parlando con i giocatori della Sampdoria mi hanno detto che stava benissimo, ma non si trovava perché Giampaolo difendeva a zona. Io sapevo che è un grande giocatore, e sono contento di averlo preso. Sono convinto che crescerà ancora tantissimo". Inevitabile poi un commento sull'uomo del momento, Andrea Belotti: "Deve continuare a fare quello che sta facendo, ha fatto 5 gol che potevano essere 7, ma può fare ancora di più: deve continuare ad allenarsi così, con questa euforia". Poi una battuta: "Sicuramente non tirerà più i rigori, con quella rincorsa!".
E poi c'è Hart, arrivato da appena un mese ma già punto fermo sia in campo che fuori: "Sta migliorando giorno dopo giorno anche nella lingua italiana. Si fa sentire in campo e parla tanto con i compagni, è un leader". E proprio a loro, alle colonne di questo Toro, Mihajlovic chiede la spinta decisiva in un crocevia importante, quello di domani, quando i granata dovranno mostrare il loro vero volto: quello esaltante visto contro la Roma, oppure quello confuso delle prime giornate di campionato? Al campo l'ardua sentenza.