Confermarsi è sempre più difficile rispetto a sorprendere, stupire, sebbene rompere il ghiaccio, e farlo nel modo giusto, lo sia altrettanto. Deve saperlo bene Nikola Maksimovic, che dopo l'ottimo esordio in maglia azzurro Napoli, contro il Benfica, sarà chiamato a Bergamo ad una prova di assoluto valore per non far rimpiangere nell'ultima gara del primo ciclo terribile gli infortunati Albiol e Chiriches. La contemporanea assenza dello spagnolo e del rumeno ha costretto e costringerà ancora Sarri a buttare nella mischia l'ex difensore del Torino, apparso però già ampiamente a suo agio negli schemi dell'ex Empoli.
Esordio d'impatto, di personalità. Sfacciato, quasi presuntuoso - nell'accezione più buona e positiva del termine - per l'occasione di Gala in Champions League, per lui che quei palcoscenici mai li aveva calcati. Non possono reggere il confronto con la sfida al Benfica i diciassette precedenti distribuiti in tre stagioni con lo Sloboda Uzice, con la Stella Rossa ed infine con la maglia granata del Torino. Ha dimostrato di avere carattere e tranquillità, di giocare la palla come se fosse in amichevole, oppure in allenamento. Qualità delle quali Sarri, forse, inizialmente dubitava, ma sulle quali Cristiano Giuntoli non ha mai tentennato, mettendoci la mano sul fuoco e portandolo all'ombra del Vesuvio dopo un braccio di ferro estenuante. Scelta premiata.
Premiata, sì, ma soprattutto giustificata - seppur per il momento soltanto in parte - dalle parole al miele che il tecnico ha speso per lui, per la sua applicazione nell'apprendimento dei suoi dettami, nella voglia di mettersi subito in riga ed al pari con gli altri, per dimostrare che quell'ingente somma sborsata dai partenopei, in parte, fosse giusta e meritata. Il centrale serbo classe 1991 nativo di Bajina Basta ha dimostrato di possedere indole, spirito e mordente da grande, anche se adesso sarà chiamato a confermare tutte queste buone aspettative nei suoi confronti.
A Bergamo tocca a lui, finito il tempo del praticantato alle spalle di Albiol e Koulibaly. Con il franco-senegalese farà coppia per schermare le avanzate dell'Atalanta, ma non solo. Sarri gli chiede di impostare anche l'azione, di essere il primo regista alle spalle di Jorginho. Così come per il comapagno di reparto, il serbo dovrà cercare tra le linee le mezzeali, aprire il gioco sulla destra all'occorrenza e smistare il gioco su Jorginho o chi per lui, quando necessario. Difficile, certo, non impossibile. Benvenuto, Nikola.