Una partita da non sbagliare, da vincere. Ma anche convincendo, dopo la prestazione di Palermo. Nella testa della Juventus risuona la musica della Champions League, dopo lo 0-0 col Siviglia i bianconeri sono chiamati al riscatto nell'ostico Maksimir, contro la Dinamo Zagabria. L'avversario è sicuramente inferiore sotto il profilo tecnico, ma riserva insidie che il tecnico Massimiliano Allegri vuol superare brillantemente. L'allenatore dei campioni d'Italia in carica ha presentato la sfida nella tradizionale conferenza stampa di avvicinamento, chiedendo ai suoi di pensare alla vittoria prima che ai punti necessari per qualificarsi: "Ora pensiamo ai tre punti, poi ragioniamo partita dopo partita. Sappiamo solo che domani abbiamo una gara in trasferta, complicata, sarà una partita da affrontare nel modo giusto, tornando a casa con i tre punti attraverso la prestazione. Dovremo avere attenzione e prestazione", avverte deciso.
Criptico invece riguardo le scelte, nonostante indicazioni importanti sul centrocampo, dovre saranno presenti Khedira, Pjanic ed Hernanes. La questione tattica resta però in sospeso: "La formazione non l'ho ancora decisa, sceglierò in base alle condizioni e alla partita. Chi sarà in panchina dovrà dare un mano, ce ne sarà bisogno, domani è la sesta partita che giochiamo ogni tre giorni, è normale ci sia stanchezzza. Evra può anche giocare nei tre dietro, sulla sinistra, per domani valuterò, Alex Sandro ha giocato tante partite, ma potrebbe anche essere titolare". E su Higuain: "Domani gioca. Ha caratteristiche diverse da Mandzukic, dobbiamo imparare a conoscerlo, e questo passa attraverso allenamenti, partite e partitelle".
Poi, l'analisi dell'ultima partita, con una prestazione sotto tono: "A Palermo, oltre agli errori tecnici che possono capitare, mancavano le distanze. Siamo insieme da un mese e giocatori che devono inserirsi in un contesto di gioco, cercando di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. Dobbiamo dare ordine e ampiezza sia in fase di costruzione che di non possesso", chiarisce Allegri, che poi si lascia andare ad uno sfogo.
"Abbiamo 15 punti dopo 6 partite, giocando a volte meno bene", apre il tecnico. "C'è un'illusione che la Juventus debba vincere tutte le partite 3-0. La Juventus invece deve essere pratica e concreta, rimanendo con i piedi per terra. La dimostrazione è che per vincere le partite bisogna sudare, faticare e giocare bene. Se si gioca male, bisogna lavorare per migliorare noi stessi. Questo mi preoccupa: l'illusione porta alla superficialità, la superficialità porta all'errore. Fino ad ora la Juventus ha vinto le partite che doveva vincere, e deve tornare ad essere pratica e senza essere illusa dal dover vincere tutte le partite 3-0. Chi pensa così è solo un illuso. Nel calcio non esiste. Alla fine vince la più forte, ma non bisogna pensare che si vinca giocando sempre alla perfezione tecnicamente, io capisco che da fuori si veda una squadra che ha giocato male, ma ci sono partite in bisogna giocare tre gare all'interno di una, con momenti da gestire".
"Non vivo nell'illusione, credo di essere pratico e pragmatico - prosegue poi Allegri - Conta quello che si fa. Ci si ricorda chi ha vinto. Sono convinto che questa squadra sia ai livelli delle top, ma per arrivarci non bisogna essere illusi di vincere tutte le partite 3-0, perchè tutte fanno fatica a vincere le partite. Se lavoriamo sapendo che bisogna faticare, riusciamo ad arrivare in fondo e vincere. Se invece rimaniamo illusi di vincere sempre, si rischia di viverla come un fallimento".
Il mister continua nella sua spiegazione tornando anche ad un anno fa, al clima attorno ai bianconeri, e predicando calma: "Quando siamo andati a Marsiglia, l'estate scorsa, sono uscito dicendo che intorno alla Juventus c'era qualcosa che non andava. Quest'anno vale lo stesso discorso, al contrario. Nel calcio bisogna fare un passo alla volta, cercando di giocare bene e lavorando dopo giorno dopo giorno. Dobbiamo staccarci da quello che viene detto, fare un grande mercato non è direttamente proporzionale al vincere tutte le partite 3-0".
L'ultima battuta è su Marko Pjaca: "Sono molto soddisfatto del miglioramento, sarà molto importante per il futuro della Juventus".
Anche Giorgio Chiellini, presente in conferenza al fianco del proprio allenatore, ha inquadrato la Dinamo, definendola come "una squadra di talento e tecnica, chi ha esperienza sa bene che in Champions le trasferte sono sempre molto difficile. Ci aspettiamo ritmi alti per metterci in difficoltà. Ne siamo consapevoli, ma siamo qui per vincere", ha poi aggiunto.
Il centrale toscano sarà quasi certamente il titolare in una difesa a tre un po' corta dopo gli infortuni di Rugani e Benatia. Non c'è comunque preoccupazione: "Abbiamo avuto la fortuna di poter riposare tutti in questo periodo, mancano due partite alla sosta, non c'è allarmismo. Tattica? I numeri contano poco, sono importanti gli interpreti".
Bianconeri attesi anche ad un salto di qualità sotto il profilo del gioco, oltre che dal risultato, due aspetti che alla lunga, secondo Chiellini, vanno di pari passo: "Questa squadra deve essere sempre concreta, non vuol dire trascurare la bellezza. Si possono fare punti giocando male, ma sono i miglioramenti che portano risultati. Noi lavoriamo in questa direzione. L'importante è riuscire a portare a casa il risultato anche se giochiamo male, ma a lungo termine passa anche attraverso la qualità del gioco".
La qualità si lega anche all'approccio, in una partita da non prendere sotto gamba (come accadde BATE - Roma dello scorso anno, esemplifica Chiellini). Il focus resta sempre sui tre punti, in un gruppo in cui è difficile fare previsioni: "Questo girone è abbastanza equilibrato, Siviglia e Lione sono ottime squadre e credo sia prematuro parlare di punteggio per passare. Dopo il pareggio, è fondamentale la vittoria".