"Eppure non si muove". Le tante lodi a Gasperini per il suo lavoro sulla panchina dell'Atalanta sembrano scemare dando un'occhiata alla classifica, ferma a tre punti in quattro partite: una sola vittoria, in casa con il Torino, accompagnata dalle pesanti sconfitte contro Lazio, Sampdoria e Cagliari. Non può accontentarsi il tecnico ex Genoa, il quale va a caccia di soluzioni nel turno infrasettimanale, in una gara casalinga contro il Palermo che porta con sé l'obbligo di vittoria.
Si fanno sempre più diffuse le voci di difesa a quattro, con D'Alessandro nel tridente insieme a Paloschi e Gomez. Per ora l'unico convincente è stato il Papu, perchè non provare quindi ad aggiungere freschezza ed imprevedibilità al reparto, peculiarità mancanti di cui godrebbe anche la punta ex Swansea, lanciando dal primo minuto uno come Cabezas? Legittimo avere dubbi sulla sua non perfetta condizione fisica, ma l'ecuadoreño è indubbiamente un giocatore che potrebbe portare nuove idee in un reparto acceso dal solo Gomez.
In mezzo al campo forse i problemi si palesano in tono senza dubbio minore per merito di un Kessié che sta conquistandosi il cuore dei tifosi e gli occhi delle grandi a suon di gol e prestazioni. Al suo fianco, né Carmona né Kurtic stanno particolarmente brillando, lasciando così sempre più eventuale spazio all'inserimento di Grassi da titolare, dopo il ritorno in prestito dal Napoli. Due giocatori di movimento che potrebbero essere in grado di coprire il ruolo di mediani nel 3-4-3, con la conferma di Conti a destra e l'attesa del rientro di Dramé a sinistra. La scelta tattica del modulo resterà una questione aperta, ma difficilmente Gasperini si discosterà dalle sue idee cardine.
Deve ritrovare il suo assetto anche la linea difensiva, tecnicamente ben costruita con Masiello, Toloi e Zukanovic, interpreti perfetti per giocare a tre dietro, ma apparsi a tratti poco affiatati e nemmeno sufficientemente aiutati dagli esterni. A completare il quadro, sembra necessaria una decisione in porta, anche se l'assenza di Sportiello nell'ultima gara (e probabilmente nella prossima) è frutto di problemi fisici. Gasp non ha tempo da perdere, e domani sera contro una squadra in costruzione e con un tasso tecnico inferiore deve già cercare la svolta. Non solo tecnica, ma mentale.