Il coraggio di cambiare per necessità, per ottimizzare il proprio potenziale. Nel caso specifico, quello offensivo, consci della propria forza a trecentosessanta gradi. Quella forza ancora troppo poco manifestata, sia per questioni fisiche, che per scelte giustamente conservative. Questo, però, è il momento ideale per ingranare in definitiva. I sei colpi del mercato estivo sono a disposizione, ora la Juventus deve solo sfruttarli nel migliore dei modi. Sì, ma qual è questo migliore dei modi?
Il 3-5-2, modulo che ha accompagnato i successi della scorsa stagione in campionato e in Coppa Italia, non sembra essere quello più adatto. Molteplici i motivi: toglierebbe la possibilità di utilizzare tutti gli uomini migliori nelle loro posizioni ottimali, costringerebbe uno dei centrali a staccarsi a turno per aiutare l'impostazione, visto che ormai Bonucci viene marcato a uomo da ogni squadra e perde parecchio smalto, com'è naturale che sia. E soprattutto è un sistema che non privilegia i ritmi alti, dai quali poi scaturirebbero le offensive più pericolose.
Da qui l'idea del passaggio, o meglio, del ritorno alla difesa a quattro, sempre più rumorosamente desiderata da buona fetta dei tifosi e degli addetti ai lavori. La possibilità che anche Massimiliano Allegri abbia deciso di invertire la rotta sembra prendere sempre più piede in queste ore, complici una serie di partite non impossibili all'orizzonte (Cagliari, Palermo, Dinamo Zagabria, Empoli) e l'assenza di uno dei cinque centrali per queste quattro gare, ovvero Benatia. Sia chiaro, queste ultime due motivazioni sono solo una ulteriore spinta: l'idea principale è quella spiegata in apertura, ovvero la massimizzazione del potenziale offensivo.
Il sistema di gioco più adatto sembrerebbe essere il 4-4-2. Un modulo già visto nella scorsa stagione, in particolare tra febbraio e marzo, con risultati tutto sommato positivi, sicuramente inferiori a quelli ottenuti dal 3-5-2, ma per gli uomini a disposizione la scorsa stagione il vecchio sistema Contiano riadattato era comunque il più efficiente. Va anche specificato che il 3-5-2 di Allegri va a ricollegarsi spessissimo al 4-4-2, specialmente con i movimenti dei due esterni e gli scivolamenti dei centrocampisti sulle fasce a seconda della posizione del lato forte e del lato debole degli attacchi avversari e propri.
In realtà anche questo 4-4-2 sarebbe molto ibrido, specialmente perchè la posizione di esterno sinistro andrebbe coperta da Miralem Pjanic, sulla falsariga di quanto fece nella scorsa stagione Paul Pogba. A prima vista posizionare un giocatore con la classe del bosniaco in fascia potrebbe apparire come un omicidio della classe e dell'eleganza che lo contraddistinguono, ma studiando i movimenti del francese la scorsa stagione è facile notare quanto quel ruolo sia finto.
Il caso preso in esame è quello del secondo tempo di Bologna - Juventus, partita della 23esima giornata della Serie A 2015/16, giocata il 19 febbraio. I bianconeri adottarono in quella frazione proprio il 4-4-2, con Sturaro e Marchisio in mezzo al campo, Cuadrado e appunto Pogba larghi, Morata e Zaza, poi sostituito a metà ripresa da Dybala, in avanti.
La prima annotazione di interesse è proprio relativa al movimento di Pogba in fase offensiva e viene illustrata nell'immagine sottostante: il francese non mantiene mai una posizione di esterno, ma svaria sempre sulla trequarti, muovendosi verso la posizione migliore per ricevere palla e creare gioco, oppure anche andando alla conclusione da fuori, sostanzialmente per sfruttare le due migliori armi che avrebbe Pjanic a disposizione. La fascia non rimarrebbe sguarnita, si aprirebbe anzi alle folate di Alex Sandro (o Evra), e ciò che qui fa Morata, ovvero abbassarsi per dialogare, è esattamente il lavoro che Allegri chiede a Dybala. Higuain rimarrebbe da vertice, pronto a scattare e a smarcarsi, come qui è Zaza. E, nonostante non si veda nella situazione qui rappresentata, largo a destra Cuadrado attenderebbe il cambio di gioco. Ecco che tutti i nodi vengono al pettine, in attacco.
In caso di palla persa e ripartenza, si potrebbe obiettare che la parte sinistra del campo rimarrebbe scoperta, ed è qui che salirebbe in cattedra Marchisio, o Lemina, in attesa del rientro del principino: chiusura immediata, alzando il pressing con la complicità dell'attaccante di raccordo (Morata nel caso specifico, Dybala in questa stagione) e propiziando magari il recupero di palla, o comunque impedendo un'agile ripartenza. Importante anche la posizione del difensore centrale, qui molto alto: questa fotografia rende anche l'idea di quanto si sposti in avanti il baricentro della squadra.
Ovviamente poi sta a Pjanic recuperare la posizione e rischierarsi per formare le tre linee in fase difensiva, chiudendo ermeticamente ogni spazio e sfruttando anche l'intelligenza tattica che i centrali di centrocampo bianconeri posseggono: non solo i Khedira e i Marchisio della situazione, titolari ideali, ma anche Lemina e Sturaro. I due attaccanti andrebbero in pressing sul primo portatore, gli spazi centralmente sarebbero chiusi e sugli esterni sono due gli uomini pronti ad andare a prendere l'avversario.
Attaccare il sistema si rivelerebbe decisamente complicato, anche perchè la difesa bianconera è notoriamente una delle migliori al mondo, sia a tre che a quattro. Il video qui sotto illustra in maniera precisa come i movimenti sincronizzati dei reparti non concederebbero alcun margine di manovra all'avversario, propiziando addirittura delle ripartenze pericolosissime in favore della Juve: Dybala, Higuain e Cuadrado potrebbero fronteggiare una difesa scoperta. Nel caso specifico, Dybala non è preciso nella gestione e si fa recuperare, ma la sostanza resta la stessa: i bianconeri possono scappare in ripartenza con tre che tendenzialmente il contropiede lo sanno fare.
Il video evidenzia anche particolarmente l'utilità di Cuadrado. A differenza di quanto accade nel 3-5-2, il colombiano, da esterno alto del 4-4-2 ha meno compiti difensivi e può pensare alla sua migliore dote, attaccare. La ripartenza che si è generata poteva essere sfruttata con un cambio di gioco proprio nella sua direzione, ad esempio, ma non solo: le situazioni di uno-contro-uno raddoppierebbero, potendo l'ex Fiorentina coprire una posizione più avanzata, e la sua pericolosità nel puntare l'uomo è arcinota. Sui suoi palloni la Juventus ha fatto spesso male, in situazioni come quella qui evidenziata in foto.
L'accorrente Dybala potrebbe fermarsi al limite per ricevere, Morata attacca il primo palo (ora, per rendere l'idea, lo attaccherebbe Higuain), attirando tutte le attenzioni della difesa e lasciando magari anche spazio sul secondo palo.
Situazione differente potrebbe essere con una difesa più schierata, come questa.
Sempre il colombiano palla al piede, due opzioni di passaggio piuttosto ghiotte: la sovrapposizione del terzino, per la precisione Dani Alves nelle idee di Allegri (ma anche Lichtsteiner sarebbe in grado, anche se con un piede peggiore) o lo scarico centrale per Dybala, un po' più spostato all'indietro rispetto all'altra punta. Se Dybala fosse marcato, ecco aprirsi il corridoio per Pjanic, il quale taglierebbe accentrando la propria posizione, come spiegato in precedenza. Il suo movimento, a sua volta, farebbe spazio al terzino opposto, verso il quale potrebbe scorrere la palla. Senza dimenticare l'uomo a centro area, sempre Higuain, o Mandzukic.
Alla luce di queste considerazioni, sembra dunque lampante che l'utilizzo del 4-4-2 possa essere una soluzione efficace per ottimizzare il potenziale offensivo. Unica pecca, forse, sarebbe l'obbligo di rinuncia a due centrali difensivi di caratura internazionale, ma di fronte ai benefici l'aspetto passerebbe in secondo piano. Da considerare però un altro vantaggio: la possibilità di schierare Pjaca nel proprio ruolo ideale, ovvero ala destra al posto di Cuadrado, e di poter anche adottare un 4-4-2 più puro con Asamoah invece di Pjanic, o lo stesso croato sull'altro versante, oltre che da vice-Dybala. Inoltre, il duo pesante Higuain-Mandzukic potrebbe beneficiare dei cross degli esterni e potrebbe essere più spesso proposto, concedendo qualche riposo a Dybala.
Chiaramente la tattica risolve solo parte dei problemi, è necessario anche l'atteggiamento giusto, ma su quest'ultimo si può stare piuttosto tranquilli con la Juve. Basti pensare alla scorsa stagione, quando i bianconeri cambiarono pelle nuovamente dopo un inizio stentato. Chissà che anche questa volta la soluzione modificata in partenza possa rivelarsi vincente.