Quanti grattacapi per Mihajlovic. Il tecnico serbo, alle prese in estate con una rosa in continua evoluzione, completata solamente nelle ultimissime ore di mercato, sperava con l'arrivo di settembre di poter finalmente lavorare serenamente con il gruppo messogli a disposizione dalla società granata. E invece no, perchè dopo il gong che ha messo fine alle trattative a guastare i piani dell'ex allenatore del Milan sono arrivati gli infortuni. Guai in serie, tutti di tipo muscolare, che hanno falcidiato il Toro soprattutto nel reparto offensivo e che complicano i piani di Sinisa: per vedere la squadra che il serbo ha in mente, verosimilmente, ci vorrà ancora più di un mese.
Tra gli ospiti illustri dell'infermeria granata c'è Adem Ljajic, uno dei pezzi pregiati del mercato, acquisto più costoso dell'era Cairo. I tifosi granata hanno potuto godersi il nuovo gioiellino solamente nella sfida di Coppa Italia contro la Pro Vercelli, mentre in campionato Ljajic è stato messo al tappeto prima da una botta al ginocchio, a San Siro contro il Milan, e poi da un problema muscolare, in casa contro il Bologna. Sia contro i rossoneri che contro i felsinei, così, Adem non è durato che mezz'ora. La lesione muscolare alla coscia rimediata contro i rossoblù terrà l'ex Roma lontano dai campi, salvo miracoli, ancora per almeno un mese: tra dieci giorni nuovi esami daranno un quadro più chiaro.
In attesa del rientro del numero 10, Mihajlovic sperava di poter fare affidamento sui gol del suo numero 9, Andrea Belotti, partito a razzo con 4 reti in 2 gare in serie A. E invece no, perchè anche il Gallo è stato bloccato da un guaio muscolare: l'elongazione alla coscia riportata dal centravanti durante il ritiro azzurro priverà il Toro del suo bomber per tre settimane. Due sere fa l'ultima tegola, con Josef Martinez, sostituto designato di Ljajic, che durante Venezuela-Argentina, nel quale era anche andato in rete, è stato sostituito, anche lui per infortunio, anche lui per un problema muscolare. Un fastidio alla coscia destra che resta da valutare, ma che rende improbabile l'impiego del venezuelano per la trasferta di Bergamo di domenica.
E non è finita, perchè nell'infermeria granata ci sono anche i lungodegenti. Come Arlind Ajeti, tra le sorprese della prima parte di ritiro granata, prima di venire bloccato da una lesione muscolare al bicipite femorale e di finire addirittura sul mercato. Alla fine l'albanese è rimasto, ma per il suo rientro serviranno altre due settimane. Discorso a parte per Danilo Avelar, alle prese con un complicato recupero dopo i problemi al ginocchio che lo hanno afflitto nell'ultimo anno. Il brasiliano, ancora lontano dalla piena guarigione, è stato escluso dalla lista dei 25: a questo punto sembra davvero difficile rivederlo in granata. E poi c'è Zappacosta, che solo in questi giorni sta ritrovando la condizione migliore dopo lo stiramento alla coscia patito ad agosto, c'è Baselli che ha affrontato una preparazione complicata, anche lui a causa di noie muscolari, c'è Maxi Lopez, che a Bergamo giocherà ma che fino a ieri si è allenato a singhiozzo a causa di un affaticamento, c'è Benassi che ha saltato praticamente l'intera preparazione a causa di problemi alla caviglia. Insomma, c'è un'intera squadra che è o è stata in infermeria. Con buona pace di Mihajlovic, che sperava, con la chiusura del mercato, di aver finalmente a disposizione un Toro da plasmare ogni giorno sul campo: il serbo dovrà portare ancora un po' di pazienza.