Giorno di presentazioni in casa granata. Presso la sala stampa dello stadio Olimpico Grande Torino, infatti, sono stati presentati oggi pomeriggio quattro degli acquisti che hanno chiuso il mercato di Cairo e Petrachi: si tratta di Rossettini, De Silvestri, Valdifiori e Castan. Proprio sul brasiliano c'è grande curiosità: in molti si chiedono se l'ex romanista sarà in grado di riproporsi ai livelli raggiunti prima che un cavernoma, e il conseguente intervento chirurgico, ne interrompessero la carriera.

Petrachi ha commentato così l'approdo in granata dell'ex Roma: "E’ un giocatore che seguo da tantissimo tempo, sin da quando giocava in Brasile. Ricordo che quando ero DS del Pisa lo volevo, e se fossimo riusciti a centrare la promozione avrei puntato forte su di lui. Gli ho raccontato questo aneddoto. Arriva con tanta voglia di rimettersi in discussione, arrivando da un club come la Roma. Per me lui qui è al posto giusto nel momento giusto. C’è un allenatore che può valorizzarlo al meglio, è uno che “suda” sempre la maglia fino alla fine. Mi auguro che possa fare una grande stagione. Con la Roma c’è un accordo per poterlo riscattare a fine anno se le cose andassero bene. C’è la volontà e la speranza di prolungare il rapporto: la mia speranza è di rivedere qui il Castan che conoscevano tutti". Lui, Castan, è carico al punto giusto per la nuova avventura: "Sono contentissimo di essere qui, ho tanta voglia di rinascere. Tutti i giorni lavoro al massimo in allenamento per tornare quello di una volta e so che ce la farò".

Grandi aspettative anche intorno a Mirko Valdifiori, inseguito per l'estate intera e arrivato a Torino a poche ore dalla chiusura delle trattative. A lui Mihajlovic consegnerà le chiavi del Toro. "Quella di Valdifiori è stata la trattativa più lunga, una telenovela. - ha commentato Petrachi - Lo volevamo già l’anno scorso con Ventura, per svariate situazioni non siamo riuscito a prenderlo, ora ce l’abbiamo fatta e spero sia l’inizio di una lunga permanenza, perchè di un giocatore come lui ne avevamo davvero bisogno". Così l'ex Napoli ed Empoli: "Le trattative non dipendono solo dai giocatori. Quest’anno ho dato immediata disponibilità fin da inizio ritiro per venire qui, poi la trattativa è stata lunga, ma ora l’importante è essere del Toro e spero di fare parte di questa società per molti anni. Darò il massimo, domenica dopo domenica".

Trattativa lampo, invece, quella che ha portato a Lorenzo De Silvestri, fedelissimo di Mihajlovic. Lo conferma Petrachi: "De Silvestri è stato il primo nome che Mihajlovic mi ha chiesto. Lui era deciso a venire qui, nonostante fosse il capitano della Samp. Aveva voglia di cambiare aria e di ritornare da Mihajlovic. Quando abbiamo capito che Peres voleva andare via a tutti i costi, abbiamo accelerato, cercando di coordinare le due cose: la cessione del brasiliano e l’acquisto di De Silvestri. Ha un carattere davvero importante ed è un giocatore dal Toro a tutti gli effetti: sono molto contento di avere portato qui De Silvestri". L'ex doriano riserva parole al miele per l'ambiente e la società granata: "Ho trovato un ambiente sano, pieno di persone a posto e competenti. C’è grande voglia di migliorare e sono molto contento di essere qui, a disposizione di questa gloriosa squadra".

Arrivato più in sordina rispetto agli altri, Rossettini vuole comunque ritagliarsi uno spazio importante in una difesa, quella granata, che ha gerarchie ancora tutte da definire. Questa la presentazione dell'ex Bologna da parte del Ds Petrachi: "E’ un giocatore che abbiamo scelto di prendere a mercato in corso: le rinunce a Glik e Maksimovic ci hanno costretti a intervenire sul reparto difensivo. Rossettini lo volevamo prendere già qualche anno fa, quando andò al Cagliari, ma non si trovò l’accordo. Certamente è un giocatore che conosco molto bene, duttile, conosce bene la linea difensiva a quattro, è intelligente. Insieme a Mihajlovic abbiamo scelto il suo profilo perchè essendo italiano ed esperto poteva subito darci rendimento subito, senza bisogno di adattamento. Poi certo, deve trovare ancora la miglior condizione, ma sono convinto che ci tornerà molto utile". Lui Rossettini, è determinato a non essere una semplice comparsa: "Per me il Toro è un onore che voglio giocarmi al massimo delle mie possibilità e dell’entusiasmo”.

Le buone intenzioni, insomma, ai neo granata non mancano. Ora non resta che metterle in pratica e far parlare il campo. Il che, nel calcio, è l'unica cosa che conta.