L'inizio del campionato è ormai alle porte, ma il Torino è ancora un cantiere aperto: situazione insolita per i granata, abituati nell'era Ventura a presentarsi ai nastri di partenza del torneo a ranghi ormai pressochè completi. La complicata situazione delle uscite aveva fino ad oggi rallentato il mercato condotto dai piemontesi: ora, con la partenza di Bruno Peres e l'ormai prossimo addio di Maksimovic, il mercato del Toro può però dirsi sbloccato.
Il laterale brasiliano, atterrato oggi pomeriggio a Fiumicino, è ormai un giocatore della Roma: ai granata un milione e mezzo per il prestito, cui si aggiungeranno tra un anno i 13 previsti per il riscatto obbligatorio. Il centrale serbo, invece, letteralmente fuggito in patria e ormai in rotta totale con la società e con l'ambiente granata, resta in bilico tra Chelsea e Napoli: il difensore è stato multato per gli allenamenti saltati, ma l'impressione è che alla fine il Toro lo accontenterà lasciandolo partire.
Troppo allettanti, infatti, gli oltre 20 milioni di euro che entreranno nelle casse granata e che permetteranno a Mihajlovic di ricevere i rinforzi desiderati. Il primo è arrivato in giornata, si tratta di Luca Rossettini, difensore ormai ex Bologna (qui i dettagli dell'operazione), ma il mercato granata non si fermerà di certo qui. Per sostituire Bruno Peres il nome caldo è sempre quello di Lorenzo De Silvestri: per il doriano, graditissimo a Mihajlovic, serviranno almeno 4 milioni di euro. La trattativa ha subìto un rallentamento nelle ultime ore, ma i granata restano decisi e torneranno alla carica per il laterale scuola Lazio.
Sempre per quanto riguarda la retroguardia, poi, restano da definire le posizioni di Bovo e Gaston Silva: il primo, partito titolare in Coppa Italia contro la Pro Vercelli, è nel mirino di Crotone e Pescara, per il secondo non si esclude un anno di "apprendistato" in prestito, da svolgere proprio con gli abruzzesi. Insomma, se ci dovessero essere altre uscite, la difesa granata potrebbe accogliere un ulteriore rinforzo, quel "centrale veloce" richiesto dal tecnico (Izzo?).
Caccia al rinforzo che si sta rivelando più complicata del previsto a centrocampo, reparto nel quale Mihajovic reputa fondamentale intervenire ma che vive giorni di stallo: sono arrivati Lukic, Gustafson e Tachtsidis, che però nelle gerarchie di Sinisa sono seconde linee, potrebbero partire Obi e Aramu, il sogno si chiama sempre Valdifiori. Il futuro della mediana granata, al momento, è un vero e proprio rebus quasi impossibile da decifrare: inutile sbilanciarsi in ipotesi e congetture, non resta che attendere ulteriori sviluppi. La certezza è solo una: è qui, a centrocampo, che Mihajlovic attende il grande colpo, quello che potrebbe aiutare il Toro ad alzare la proverbiale asticella.
L'unico reparto granata che non dovrebbe più riservare sorprese è l'attacco. In avanti, infatti, le gerarchie sono definite: tridente titolare composto da Ljajic, Belotti e Iago Falque, con Martinez, Maxi Lopez e Boyè pronti a subentrare. Salvo cataclismi, questo sarà l'assetto definitivo del reparto offensivo del Torino versione 2016-2017, l'unico già completo ad oggi, 16 agosto. Già, perchè anche in porta non si escludono cambiamenti: Gomis non ha convinto in questo pre-campionato, Padelli potrebbe partire (Palermo e Atalanta su di lui). Petrachi potrebbe così tronare sul mercato alla ricerca di un numero uno titolare, tre i nomi papabili: il brasiliano Gabriel, il partenopeo Sepe, ed infine Salvatore Sirigu. Quest'ultimo, va detto, rimane però poco più di un sogno: l'estremo difensore azzurro è sì in rotta con il Paris Saint Germain, ma il suo ingaggio pare proibitivo per le possibilità granata. Insomma, al debutto di San Siro mancano solamente cinque giorni, ma i punti interrogativi in casa Toro restano numerosi: le cessioni di Bruno Peres e Maksimovic potrebbero dare una svolta al mercato granata, ma per Cairo e Petrachi, ora, il tempo stringe. Mihajlovic vuole il suo Toro, e lo vuole al più presto.