A Torino è scoppiato il caso Maksimovic. La telenovela di mercato riguardante il difensore serbo, che durava ormai da mesi, ora si è trasformata in guerra vera e propria. La scintilla venerdì pomeriggio, quando il centrale non si è presentato alla seduta di rifinitura fissata da Mihajlovic in vista della gara di Coppa Italia contro la Pro Vercelli, con il tecnico serbo che poche ore prima, in conferenza stampa, aveva annunciato la presenza dello stesso Maksimovic tra i titolari.
Automatica ed inevitabile l'esclusione del difensore dalla lista dei convocati, comprensibilmente furioso Mihajlovic, che nella serata di ieri, al termine del vittorioso match contro i vercellesi, non ha risparmiato parole dure nei confronti del centrale suo connazionale: "E’ successa una cosa gravissima, Nikola non si è presentato all’allenamento di ieri (venerdì, ndr). Adesso si dovrà prendere le proprie responsabilità perché ha mancato di rispetto al club che lo paga, alla squadra ma sopratutto a tutta la piazza granata che non se lo merita. La situazione adesso è compromessa ma lui si è dimostrato ingrato verso di me ed il Toro. Verso di me perché l’ho aiutato agli inizi della sua carriera: il Torino, infatti, lo prese dopo una gara della Serbia dove lo vide Sullo, ma in Nazionale l’ho portato io".
Mihajlovic, come sempre, non le ha mandate a dire a Maksimovic, proseguendo così: "Mi sento deluso innanzitutto dal punto di vista umano, perché l’uomo viene sempre prima del giocatore. Maksimovic si dovrà scusare con tutti, dovrà fare tanto per farsi perdonare. Domani (oggi, ndr) si allenerà e farà due sedute al giorno".
Linea dura, quindi, da parte della società nei confronti del "ribelle" Maksimovic, che verrà sottoposto a veri e propri allenamenti "punitivi" a partire da oggi, mentre il resto della squadra riposerà dopo le fatiche della Coppa Italia. Strappo difficile da ricucire, quello tra il difensore serbo e l'ambiente granata, con il Napoli che resta spettatore interessato della vicenda, ma la società di Urbano Cairo non ha nessuna intenzione di abbassare le pretese: la richiesta per il cartellino del centrale rimane di 25 milioni di euro. La situazione si fa quindi sempre più intricata: il giocatore, con il suo gesto, ha fatto capire senza lasciare spazio a fraintendimenti che la sua volontà è quella di lasciare Torino, la società, dal canto suo, non è intenzionata a ridimensionare le sue richieste. Tra Maksimovic e il Torino, insomma, è scoppiata la guerra.