Quattro gol, uno più bello dell'altro, pochissimi rischi e un risultato mai in discussione: Mihajlovic aveva avvertito il suo Toro, contro la Pro Vercelli erano vietate le brutte figure, i suoi ragazzi non lo hanno deluso e hanno risposto "presente". Parte con il piede giusto, quindi, l'avventura granata del tecnico serbo: il Toro prosegue il suo cammino in Coppa Italia e attende ora la vincente della sfida tra Salernitana e Pisa.

Pur privo di tantissimi titolari (Zappacosta, Maksimovic, Benassi, Iago Falque) il Toro ha fornito una prestazione solida, senza entusiasmare, ma al tempo stesso senza mai andare in difficoltà. Un 4-1, quello maturato al "Grande Torino", che soddisfa Mihajlovic, ma che non deve ingannare: il Toro è parso solido, ma non ancora brillantissimo in fase di costruzione. Basti pensare che i quattro gol sono arrivati da splendide giocate dei singoli, piuttosto che a conclusione di una manovra corale. Per il momento, comunque, può bastare così. A sbloccare lo score è proprio uno di questi lampi: al minuto 8 Ljajic colpisce con il suo marchio di fabbrica, la punizione a giro sopra la barriera, nulla da fare per Zaccagno. Passano venti minuti ed ecco il raddoppio: corner di Ljajic dalla destra, Martinez anticipa tutti sul primo palo e con una bella torsione trova l'angolo lontano di testa. Con il minmo sforzo, senza strafare e senza mai rischiare dalle parti di Padelli, il Toro si ritrova sul 2-0. Doppio vantaggio che diventa triplo in apertura di ripresa, quando Bruno Peres pesca il jolly: dribbling secco al limite dell'area e staffilata in diagonale all'incrocio dei pali, è il 3-0. Esultanza carica di pathos quella del brasiliano, che si batte la mano sul cuore e dedica il gol ai tifosi granata: gesto al sapore d'addio? I prossimi giorni di mercato daranno risposta a questa domanda. Messo a segno il terzo gol, il Toro si rilassa, e in quella che è l'unica vera occasione vercellese del match subisce il 3-1: cross di Mammarella dalla sinistra, girata di La Mantia a centro area e Padelli battuto. Il Toro non si scompone, gestisce il risultato senza rischi e senza mai tentare l'affondo, fino all'88'. A mettere la ciliegina sulla torta e fissare il risultato sul 4-1 è Lucas Boyè, argentino classe '96 prelevato dal River Plate. Mihajlovic lo aveva più volte elogiato durante l'estate, il talentino granata mostra a tutti il perchè di tanti complimenti: controllo pochi metri fuori dall'area, palleggio elegante ad eludere l'intervento dei difensori e mancino chirurgico sul palo lontano, Zaccagno ancora battuto, pietra tombale sulla partita.

Finisce 4-1: pollice in su per la difesa granata, per gli ottimi Barreca (che si candida per una maglia da titolare) e Moretti, positive anche le prove di Bruno Peres e Vives, Ljajic subito trascinatore. Da migliorare la fase di possesso, con un Belotti ancora troppo isolato e poco servito là davanti.  Il Toro, comunque, passa il turno e si prepara all'esordio di San Siro: domenica prossima c'è il Milan, Mihajlovic vuole prendersi la sua personale rivincita.