Era una sorta di "Toro 2", quello sceso in campo contro l'Rb Lipsia, formazione tedesca in orbita Red Bull che i granata affrontavano nel secondo impegno di questa fase di ritiro oltre le Alpi, un Toro che ha mostrato luci e ombre culminate nello 0-0 finale. Mihajlovic aveva preannunciato che queste settimane in Austria sarebbero state utili per sperimentare e capire chi, tra le seconde linee granata, si sarebbe reso meritevole della riconferma.
La formazione scesa in campo contro i tedeschi, neopromossi in Bundesliga, dimostra che il tecnico serbo è stato di parola. Questi gli undici scelti: Ichazo in porta, linea difensiva composta da Bruno Peres, Bovo, Gaston Silva e Barreca, mediana ampiamente sperimentale con Acquah protetto da Parigini e Aramu, tridente Boyè-Maxi Lopez-Martinez là davanti. Un Toro di riserva che nei primi minuti sembra mostrare a tutti la motivazione per cui è considerato tale: il pallino resta sempre in mano ai tedeschi, che vanno al tiro per ben tre volte nei primi dieci minuti. La supremazia della formazione targata Red Bull, nelle prime fasi, è totale: granata sempre in ritardo, costretti a rincorrere e incapaci di organizzare una parvenza di manovra offensiva. Il primo guizzo del Toro arriva alla mezz'ora, con Martinez che chiude troppo il destro e scuote l'esterno della rete a conclusione di un contropiede ben orchestrato da Boyè. Poco dopo è Bruno Peres, sempre su invito dell'argentino, a scaldare i guanti del portiere tedesco con un potente diagonale. Il Toro 2 cresce, e nel finale di primo tempo sfiora la rete: è Parigini a far tremare il palo sfruttando un assist di Maxi Lopez.
Nella ripresa Miha manda subito dentro il neo acquisto Lukic: a fargli spazio è Acquah. Una ripresa che si gioca su ritmi bassi, complice, forse, anche il caldo, senza che nessuna delle due compagini riesca a prendere il sopravvento. Per la prima vera emozione bisogna attendere il 73': è il Toro a sfiorare il gol con il neoentrato Obi, abile a girare verso la porta di testa un cross di Gaston Silva, con la sfera che scivola fuori di pochissimo. Poi non succede più nulla: Mihajlovic manda in campo i titolari nel finale, ma il risultato non cambia, l'incontro si chiude sullo 0-0.
Un pareggio, quello di Worgl, che ha dato al tecnico serbo indicazioni interessanti e sicuramente utili: tra i promossi figurano Ichazo, sempre attento in uscita, Gaston Silva, preciso e concentrato sia in mezzo alla difesa sia a sinistra, dove è stato dirottato dopo l'ingresso di Moretti, e Lukic, all'esordio e subito al centro del gioco granata. A mettersi particolarmente in luce, però, è l'argentino Lucas Boyè: l'ex River Plate continua a impressionare per qualità tecnica, ma soprattutto per la straordinaria grinta messa in campo, dote che certamente Mihajlovic saprà apprezzare. Rimandati, invece, i due "baby" Parigini e Aramu, che avevano l'attenuante di essere schierati fuori ruolo, e Max Lopez, apparso ancora lontano dalla forma migliore. Insomma, il Toro di riserva testato da Mihajlovic, per il momento, funziona solo a metà.