Come risolvere una situazione difensiva intricata, aumentando il tasso tecnico e di esperienza europea e migliorando anche il livello medio del reparto? Chiedetelo alla dirigenza della Juventus, che ha messo la spunta a fianco dell'ennesima voce della lista della spesa estiva. Mehdi Benatia è il nuovo rinforzo presentato a Torino: operazione economicamente conveniente, un prestito con diritto di riscatto (non legato alle presenze) che complessivamente dovrebbe costare 20 milioni di euro, per un giocatore esperto e di sicuro affidamento.

L'arrivo di Benatia allo Stadium questa mattina. (fonte immagine: Juventus.com)

L'innesto di un altro difensore si è reso necessario nel momento in cui a Caceres non è stato rinnovato il contratto: si sa, l'idea di Massimiliano Allegri è potersi permettere la scelta tra i tre e i quattro dietro senza dovere essere costretto alle decisione dagli infortuni, dunque una rosa solamente composta da quattro difensori centrali sarebbe stata ristretta. Inoltre, per sostituire un giocatore comunque costante di rendimento (ma non di presenze) come il pelado, ne sarebbe servito un altro con le stesse caratteristiche: la continuità, l'esperienza, la completezza. Il nodo relativo ai problemi fisici poteva rappresentare in negativo un altro punto in comune, ma sembra sufficientemente sciolto: la Juventus ha difatti controllato tutti i test fisici del marocchino prima di procedere alla chiusura dell'affare.

In realtà già da un paio di settimane era chiaro che l'operazione sarebbe andata in porto, visti gli eccellenti rapporti tra la dirigenza bianconera e quella del Bayern Monaco, ai quali va aggiunto il desiderio del giocatore di tornare in Serie A e di vestire il bianconero. La concorrenza sembrava già svanita, l'attesa è stata solamente una passerella finale di Benatia al Bayern, col quale dovrebbe aver probabilmente svolto i sopracitati test controllati poi dalla Juve. L'inserimento del Milan, in questo senso, è sembrato più un solletico leggero che un prurito vero e proprio, tant'è che poche ore dopo queste voci il giocatore è decollato alla volta di Torino per svolgere le visite mediche e firmare il contratto.

Il marocchino durante le visite mediche odierne. (fonte immagine: Juventus.com)

Come anticipato, prestito con diritto di riscatto, e non obbligo legato alle presenze. Oltre all'eventuale libertà di volersi disfare del giocatore dopo un anno, ipotesi alquanto remota conoscendo la qualità e le abilità del neo-acquisto, la formula permette alla Juventus di distribuire la spesa su due esercizi differenti, andando dunque a gravare molto meno sul bilancio del mercato in corso: di fatto la cessione di un giovane, unito alla scadenza di Caceres, pareggerebbe immediatamente le uscite tra ingaggio e cartellino per l'acquisto dell'ex Roma e Udinese. Niente cessioni eccellenti quindi, o almeno non necessità, anche perchè il mercato in uscita potrebbe ripopolare presto le casse, essendo Pereyra e Zaza pronti a far le valigie.

Chi invece a Torino rimarrà è Leonardo Bonucci. Pensare che Benatia sia il suo sostituto può essere da un lato logico, ma non certamente in un club come è questa Juventus, che per sostituirlo avrebbe bisogno di un altro difensore di altissimo livello in aggiunta per l'appunto a Benatia, merce che sul mercato non ha prezzo, essendo decisamente rara. Inoltre, l'eventuale rimpiazzo sarebbe arrivato a titolo definitivo, non in prestito con diritto di riscatto. 

Andando comunque ad analizzare singolarmente il reparto arretrato a disposizione di Allegri, si nota che il numero 19 è forse l'unica vera certezza, ma che ha bisogno di rifiatare (solo tre partite saltate la scorsa stagione). I suoi compagni stessi, per quanto forti e di altissimo livello, sono accompagnati da piccoli dubbi: Barzagli si avvia verso i 36 anni e ha assoluto bisogno di vedere le sue presenze razionate, ed anche Chiellini non può garantire continuità di presenze, visti i troppi problemi fisici che negli ultimi mesi lo hanno escluso da impegni anche importantissimi.

Diverso il discorso per Daniele Rugani, giocatore giovane che si dice "vedrà le sue presenze ancora ridotte all'osso": lo scorso anno le apparizioni in campo sono state 21, condite comunque da alti e bassi dovuti alla poca abitudine nel giocare in un top club e in una posizione a volte inusuale, da interno a tre, ma si ha memoria anche di qualche disastro nella classica difesa a quattro, come in semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l'Inter. Un altro anno di maturazione lavorando con quattro compagni di reparto di tale livello può solo che giovare ad un ragazzo intelligente e giovane, voglioso di mettersi in mostra ma anche cosciente di avere ancora tanto da imparare.

Lo spazio che i tre titolari indiscussi nella testa di Allegri (e non solo) lasceranno dunque alle due alternative non sarà ridotto, ma difficilmente nelle partite importanti il tecnico vorrà rinunciare alla BBC originale, salvo ovviamente problemi fisici e defezioni. Sarebbe un errore parlare di sovraffollamento e di possibile mancanza di continuità: certamente i centrali difensivi più giocano inseme e più migliorano, ma non in squadre con un sistema rodato come quello che ha la Juventus e specialmente non quando si parla di campioni. Perchè Benatia è indubbiamente un campione, lo testimonia il campo, e la sua forza sta anche nel sapersi adattare a seconda delle caratteristiche dei compagni di reparto. 

Benatia a contrasto con Cuadrado nel match di ritorno tra Juve e Bayern nella scorsa Champions League. (fonte immagine: webcalcio.net)

Principalmente dovrebbe essere utilizzato come interno, ma attenzione anche all'ipotesi di vice-Bonucci, visto che i piedi buoni non gli mancano e nemmeno il coraggio e l'intelligenza, uniti alla precisione dei passaggi: gli effetti di Guardiola, in poche parole. Stimare un numero esatto di partite in cui vedremo in campo il nuovo colpo di mercato è piuttosto complicato, al netto degli infortuni è ipotizzabile intorno alla trentina, un aspetto che Benatia ha indubbiamente tenuto in considerazione al momento della scelta, ma prevalso dalla voglia di provare a vincere in Italia e in Europa con il bianconero addosso. 

Il reparto arretrato a va dunque ad arricchirsi di un'altra B, la terza tra i centrali. di Blindata, come sembra essere ora la porta difesa da Buffon. di Best defense in the world, miglior difesa al mondo? Aspettiamo il verdetto del campo, ma se l'apparenza non inganna la risposta potrebbe essere affermativa.