L'avventura di Sinisa Mihajlovic al Torino si può dire che è davvero iniziata. Oggi, infatti, è stata la giornata della presentazione ufficiale del serbo come nuovo allenatore dei granata. A fare gli onori di casa, naturalmente, il presidente Urbano Cairo.

Il numero uno del Torino introduce così Mihajlovic in conferenza stampa: "Oggi inizia un nuovo ciclo. Il bilancio complessivo di questi cinque anni è estremamente positivo. Oggi per noi è un momento importante: ripartiamo con Sinisa Mihajlovic in panchina. I cardini fondamentali per cui abbiamo fatto questa scelta sono tre. Il primo è la capacità del mister di lavorare sui giovani oltre che su quelli già affermati. Il secondo è il suo carattere tremendista: mi ricorda molto Giagnoni, l'allenatore che pose le basi del Toro vincente di Gigi Radice. Infine il fatto che Mihajlovic è una persona con grande ambizione. Dopo anni nel mondo del calcio ho imparato che occorre tenere i piedi per terra e parlare con i fatti. Abbiamo scelto Mihajlovic perchè lo stimiamo molto. Insieme decideremo quali innesti fare nella rosa e quali calciatori cedere."

Un momento della conferenza stampa, twitter @TorinoFC_1906
Un momento della conferenza stampa, twitter @TorinoFC_1906

Il serbo da parte sua sembra essere già calato bene nell'ambiente granata e voglioso di rivincite dopo l'esonero dal Milan: "Qui al Torino ci sono orgoglio, lacrime e sudore come piace a me. Questo club mi assomiglia e non vedevo l’ora di lavorare. Qui nessuna paura, dobbiamo combattere. Dobbiamo creare una certa sintonia, dobbiamo provare le stesse cose. Se gioiamo e soffriamo assieme allora potrà davvero essere una grande stagione." Si passerà alla difesa a quattro e questo avrà ripercussioni anche sulle scelte di mercato: "Non c’è un modulo preciso, dobbiamo trovare uno schema che sia adatto ai giocatori che abbiamo. Vediamo cosa faremo sul mercato. In generale dobbiamo avere tutti la voglia di sacrificarci e di soffrire." Ultima battuta sul derby con la Juventus e sull'Europa come possibile obiettivo: "É una gara facile da preparare, perché le motivazioni nascono dentro e da sole. Chi non è motivato in un derby o ha bisogno di motivazioni da me è meglio che cambi mestiere. Vada a fare il ragioniere. Tutti uniti possiamo tornare in Europa. Faremo di tutto per andarci e certamente non ci tireremo mai indietro."