L'annata appena conclusasi è stata la peggiore dal ritorno in Serie A dell'Udinese, nel lontano 1995 e, a parole, i dirigenti vogliono far sì che non riaccada. La rivoluzione nei piani dirigenziali pare essersi fermata al solo cambio di DS, vedremo se sarà sufficiente, anche se i tanti errori in fase di scelta dei giocatori fanno pensare che anche nel reparto osservatori qualcosa non quadri. Bonato comunque ha molta più esperienza di Giaretta, non è un nome altisonante come quello di Pradè, ma è una scelta sensata per quella che è la politica dell'Udinese. Ora però manca la squadra da fornire a Iachini per poter arrivare ad una salvezza più tranquilla. In tutti i reparti ci sono dubbi ed incertezze, ma la sensazione è che Gino Pozzo, come al solito, non voglia spendere nulla, cercando di rinforzare la squadra con i rientri dai prestiti e con contropartite tecniche inserite nelle varie trattative.

Porta e difesa.

Il reparto arretrato quest'anno è stato un completo disastro, collezionando quasi solo bocciature, quindi si dovranno per forza fare dei cambiamenti. Iachini è un fautore della difesa a tre, quindi il modulo dovrebbe essere confermato e saranno gli elementi che lo interpretano ad essere cambiati. In porta Karnezis partirà solo davanti ad un offerta realmente importante. Se questa dovesse arrivare, sarà promosso uno dei due super talenti: Scuffet o Meret. In base alla scelta, si deciderà chi mettere come secondo e terzo. Senza dimenticare che ci sono Brkic, Pawlowski, Dimitrievski e il portiere della primavera Perisan che potrebbero essere riciclati. Tra i centrali solo Molla Wague e Felipe hanno mostrato di essere da Serie A e sono gli unici abbastanza certi di una riconferma. Bocciatura totale per Piris, nonostante un'ottima prima annata. Per lui si cercherà un acquirente, ma non sarà semplice, poichè l'Udinese sborsò 3,5 milioni per lui, cifra consistente per gli ultimi standard di mercato dei friulani. Danilo ed Heurtaux paiono essere arrivati a fine ciclo ad Udine, si attendono offerte concrete per farli partire. Dato il quadro, servono almeno un paio di centrali per rinforzare il reparto. Tenendo conto che Samir rientrerà da Verona e che la società punta molto su di lui, il primo nome pare essere quello di Angella, giocatore molto gradito dalla piazza, ma che per ora ha giocato sempre in campionati di seconda categoria. Il dubbio quindi è di natura tecnica, dato che la trattativa per riportarlo sarebbe piuttosto semplice, considerando che attualmente è di proprietà del Watford e quindi è "in famiglia". Altro nome che si fa con molta insistenza è quello di Andreolli. Il centrale non sarà riscattato dal Siviglia, dove è rimasto fuori a causa di un grave infortunio, Udine potrebbe essere la piazza ideale per un suo rilancio e l'Inter non potrà chiedere cifre esagerate, poichè lo considera un esubero. Resta da capire la volontà del ragazzo.

Gabriele Angella
Marco Andreolli

Centrocampo e attacco.

Se in difesa la situazione è scottante, nei reparti più avanzati è addirittura bollente. Le situazioni da risolvere sono tantissime e c'è un asse Udine-Napoli che pare essere esplosivo. Ai partenopei piacciono ben tre elementi, ovvero Zielinski, Badu e Widmer. Ovviamente il vero oggetto dei desideri è il polacco, ma si stanno sondando anche il ghanese e lo svizzero (che ha recentemente dichiarato di voler fare il grande salto), su cui però ci sono timidi contatti anche con altre big, Fiorentina su tutte. L'Udinese chiede cifre importanti, se consideriamo come  sono andate le cose nella scorsa stagione: 16 milioni per Zielinski, 8 per Widmer e 7 per Badu, per un totale di 31 milioni di euro. L'intreccio è molto complesso, poichè il Napoli non vuole spendere così tanti soldi e inserirà dei giocatori per abbassare le pretese. Ci sono infatti Zuniga e Maggio che piacciono al Watford e in più Valdifiori è un oggetto del desiderio dei friulani. Sarebbe infatti il regista che l'Udinese cerca da mettere al centro dei cinque di metà campo, con Lodi come prima alternativa. Qui però, oltre al fatto che l'ex Empoli è molto richiesto, sorge un altro problema. De Canio infatti ha reinventato Kuzmanovic in quel ruolo e il serbo ha risposto benissimo. Il giocatore del Basilea è uno dei pochissimi giocatori ad aver fatto bene nella stagione appena passata, ma gli svizzeri chiedono almeno 4 milioni per il riscatto. L'ex Inter può fare anche la mezzala, quindi non c'è un problema di incompatibilità con Valdifiori, ma è, come sempre, un problema di soldi. Pozzo dovrà decidere in fretta, il rischio è di ritrovarsi con il cerino in mano: ovvero Kuzmanovic di nuovo in Svizzera e Valdifiori altrove. Con De Laurentiis inoltre c'è da discutere anche di Duvàn Zapata, dato che il Napoli pare voglia riportarlo alla base. A quel punto si aprirebbero due strade: o si punterà tutto su El Arabi (in arrivo dal Granada) o si dovrà cercare un'altra punta, magari chiedendo allo stesso Napoli quel Lapadula che anche l'Udinese ha cercato in passato. Più sullo sfondo c'è da risolvere anche la questione Bruno Fernandes, anche il portoghese considera conclusa la sua avventura in bianconero, con il Porto e la Fiorentina come candidati più forti attualmente. Ci sono poi tanti elementi che hanno deluso e che bisognerà decidere se cedere, mantenere o magari mandare in prestito, come Edenilson e Guilherme. Chissà che fine farà Armero, la volontà è quella di cederlo, ma dopo i problemi  con la legge, le richieste sono meno di zero. L'unica certezza ad oggi è la cessione di Iturra ai messicani del Necaxa. Tantissime poi le questioni minori da redimere: Marquinho, Perica, Kone, Aguirre e un'infinità di altri elementi dovranno essere o confermati o rismistati, sarà Iachini a dare un parere pesante, quindi la squadra prima del ritiro non sarà assolutamente pronta, ma d'altronde, con tutta la confusione che c'è, era una cosa prevedibile.

Mirko Valdifiori
Piotr Zielinski