Lunedì 25 aprile, Stadio Olimpico, si sta giocando Roma-Napoli, minuto 89: lancio di Totti per Pjanic che addomestica la sfera di petto per Salah, l'egiziano com due tocchi nello stretto di maglie azzurre scarica il pallone per Nainggolan, piazzato del centrocampista belga, il tiro non lascia scampo a Reina, 1-0, game over per la squadra di Sarri.

Intanto al centro sportivo di Vinovo scoppia l'euforia di giocatori e staff della Juventus, la Vecchia Signora é Campione d'Italia con 3 giornate d'anticipo e per la quinta volta consecutiva. É record, proprio come la Juventus del quinquennio 1931-35. Un risultato storico, frutto di una cavalcata trionfale e di una rimonta entusiasmante, ci sarebbero tutti gli ingredienti per farne un film hollywoodiano.

Il titolo del film della stagione bianconera potrebbe tranquillamente essere "The Walking Dead", i morti che camminano.
Sembra che siano passati due anni, due ere ben distinte, invece il tutto si è svolto nell'arco di 8 mesi e mezzo.


INCUBO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Tutto ha inizio una sera di fine agosto, più precisamente il 23: prima di campionato, si gioca Juventus-Udinese. Il gol di Thereau al minuto 78, al primo vero tiro in porta dei friulani, è una doccia fredda per i bianconeri dopo una partita dominata tatticamente ma con tanta imprecisione sottoporta. Finisce 0-1 per gli ospiti, una falsa partenza che sorprende tutti gli addetti ai lavori e fa pensare alle avversarie che il gap con Madama si sia ridotto dopo la partenza in estate di pezzi da novanta come Tevez, Vidal e Pirlo. La seconda giornata offre subito un antipasto della lotta Scudetto: a Roma i giallorossi stendono la Juve per 2-1 grazie ai gol dei bosniaci Pjanic e Dzeko ed al gol della bandiera, illusorio, di Paulo Dybala. Le immense difficoltà dei bianconeri (rimasti in 10 per l'espulsione di Evra) in quel match si possono riassumere in un episodio: la parata di Szczęsny sul colpo di testa di Bonucci in quei 10 minuti finali dove la Juve prova ad agguantare il pari col cuore. Il pareggio agguantato all'ultimo in casa (senza il sostegno della Curva Sud) con il Chievo Verona lascia il malcontento e tanti fischi da parte della tifoseria casalinga, la squadra gioca ma non gira e, solo con un rigore abbastanza discusso, e dopo aver creato molto (e sprecato tanto) riesce a trovare l'1-1. Solo 1 punto nelle prime 3 partite, incredibile. La vittoria con il Genoa fa tornare il sereno per un po' tra i tifosi, ma sembra esserci ancora una nebbia di equilibrio precario attorno alla squadra. Equilibrio destinato a crollare dopo il pari interno contro il Frosinone per colpa del pareggio all'ultimo di Blanchard in una gara a senso unico e tanti legni. Aumentano i malumori dei supporters che addossano colpe alla società, ad Allegri, ai calciatori non da Juve; eppure ogni diretto interessato abbassa la testa e, giustamente, continua a lavorare. La trasferta di Napoli sancisce, secondo i media e sui social, la crisi della squadra e la supremazia del Napoli, che insieme alle altre squadre (Inter, Fiorentina, Roma) comincia a vedere realizzabile il sogno Scudetto. Il 3-1 al Bologna sembra riportare la Juventus sulla retta via. Lo 0-0 di San Siro con l'Inter però non dice nulla, i primi lamenti malinconici come: “Ma Vidal... e Pirlo... ah, se ci fosse Tevez!” riempiono i social, infatti l’attacco non dà i frutti tanto sperati, come sottolineato dall’articolo della Gazzetta dello Sport, eloquente. Il 2-0 allo Stadium con l’Atalanta trasmette serenità, che si frantuma immediatamente dopo l’1-0 al Mapei Stadium per il Sassuolo. La Juventus, al termine di una gara a dir poco vibrante per certe decisioni di Gervasoni, rimane in 10 al 39’ per doppia ammonizione su Chiellini e una punizione-capolavoro di Sansone condanna i bianconeri, che toccano così il punto più basso degli ultimi 5 anni in campionato.

Source: Alexander Hassenstein/Bongarts

Alla decima giornata e con soli 12 punti (rispetto ai 23 della Roma capolista) lo Scudetto sembra essere ormai utopia. Dopo un confronto a muso duro in spogliatoio tra giocatori, tecnico e dirigenza, sono gli "anziani" Buffon ed Evra a mettere in chiaro chi è la Juve, chi è stata e chi deve essere, senza se e senza ma. Si grida alla crisi, alla maledizione Allegriana e del suo secondo anno in ogni squadra, agli errori della società nel vendere i tre pilastri della rivoluzione di Conte, i tifosi rivogliono quest’ultimo al posto dell’"inutile" allenatore attuale; intanto sui social i tifosi avversari gioiscono e ridono del fatto che la Juventus sia in una posizione cosi mediocre in campionato. L’unica persona che ha il coraggio di parlare davanti alle telecamere in quei giorni roventi è Gianluigi Buffon e tutti lo ascoltano, senza fiatare, perché quest’uomo, anche se umano non è (Morata docet), sa quello che dice. La Juventus, come detto prima, alla decima giornata si trova dodicesima con solo 12 punti; e come dice la storia, mai nessuna squadra è (o meglio, era) riuscita a vincere uno Scudetto avendo questo punteggio in tale giornata. Invece da quel momento comincia la "vera" stagione bianconera: si riparte da zero, riavvolgete i nastri e tenetevi incollati allo schermo, stiamo per partire in un viaggio lungo 35 giornate con un climax ascendente che sfocierà in un finale al cardiopalma.

LA RIMONTA

#1 Come l’anno precedente, la Juventus ha la meglio sui cugini granata negli ultimi secondi di recupero, più precisamente al minuto 92'56", con un gol letteralmente di sedere di Juan Guillermo Cuadrado. Decima a 15 punti.

#2 Dopo lo svantaggio iniziale firmato da Maccarone, Mario Mandžukić pareggia, raddoppia Patrice Evra, con una sfuriata per esultanza, e firma il definitivo 1-3 Paulo Dybala. Settima a 18 punti.

#3 Dopo una partita molto chiusa tatticamente, Dybala, con la prima di tante prodezze, porta la Vecchia Signora a vincere di misura sul Milan. Sesta a 21 punti.

#4 A Palermo la Juventus sigla un secco 0-3. “U Picciriddu” serve l’assist per il vantaggio di Mandžukić e chiudono sul finale Stefano Sturaro e Simone Zaza. Quinta a 24 punti.

#5 In capitale, prima un autogol di Gentiletti e poi un gol da antologia di Dybala sigillano la trasferta con la Lazio. Quinta a 27 punti.

#6 A Torino, la Juve gioca una partita molto intelligente tatticamente e batte la Fiorentina per 3-1: prima con un tiro-cross di testa di Cuadrado dopo il momentaneo vantaggio di Ilicic al 3’; poi con il raddoppio all’80’ griffato da una zampata di Marione. La firma finale appartiene nuovamente a Dybala che, con un gol di pura resistenza, dopo aver fatto sedere la difesa e il portiere avversario, insacca il tris. Quarta a 30 punti.

#7 Un soffertissimo 2-3 in casa del Carpi fa chiudere la Juventus con gran grinta nelle gambe, tutta da riversare nel 2016. La squadra di casa passa in vantaggio con Borriello, ma le due pennellate da vera prima punta di Mario Mandžukić portano Madama in vantaggio, aumentato, al 50’, dal gioello di Paul Labile Pogba e dall'illusione del 1-4 di Daniele Rugani. Negli ultimi minuti l’autorete di Bonucci e il gol mangiato da Lollo fanno infuriare Allegri, tanto da farlo spogliare della sua giacca in campo, un gesto emblematico che incarna il credo del mister: nessun avversario va sottovalutato. Lo sa bene che in A contano spesso le motivazioni e cerca di tenere attenti i suoi. Quarta a 33 punti.

#8 A Torino un perentorio 3-0 condanna l'Hellas Verona alla sconfitta. I marcatori sono Paulo Dybala, Leonardo Bonucci e Simone Zaza. Quarta a 36 punti.

#9 A Marassi, la Juve passa in vantaggio con Pogba e Sami Khedira. Il gol di Cassano fa stare col fiato sospeso per tutto il resto della partita, che però si conclude con i 3 punti per la squadra ospite. Seconda in classifica con 39 punti al giro di boa e nona vittoria consecutiva.

GUESS WHO'S BACK?

#10 L’inaugurazione del Dacia Stadium di Udine si conclude molto positivamente per i bianconeri di Torino. Il 4-0 è firmato da una doppietta, prima su punizione e poi su rigore, di Dybala, Khedira e Alex Sandro. Seconda a 42 punti.

#11 Sulla panchina di Roma è tornato da poco Luciano Spalletti che, non potendo fare alcun miracolo, tenta di mantenere la Juve su uno 0-0 sicuro in una gara intensa ma avara di occasioni nitide, ma non fa i conti con la Joya: Paulo Dybala con il solito istinto killer insacca al 77’. 1-0 per i bianconeri. Seconda a 45 punti.

#12 Dopo il successo in Coppa Italia, sembra aver ritrovato la forma migliore lo spagnolo Álvaro Morata che insieme ad Alex Sandro e Pogba serve lo 0-4 al Bentegodi con il Chievo. Seconda a 48 punti.

#13 In un freddo mercoledì di inizio febbraio, un fortunato cross di Cuadrado termina in porta dopo il tocco di De Maio. Nonostante l’espulsione diretta di Zaza, la Juve si impone allo Stadium 1-0 con il Genoa. Seconda a 51 punti.

#14 Dopo un sofferto primo tempo, al Matusa la Vecchia Signora vince 2-0 contro un volenteroso Frosinone. A segno vanno Cuadrado e Dybala. Seconda a 54 punti.

#15 È il momento del match Scudetto: Juve-Napoli va in scena il 13 febbraio allo Stadium con i partenopei forti dello strepitoso rendimento di bomber Higuain. Ai tifosi ospiti, per ragioni di ordine pubblico, viene impedita la trasferta, e iniziano le lamentele, poi proseguite in un fiume di polemiche con il cambio dell'arbitro designato per la sfida. Dopo una partita in cui entrambe hanno paura di perdere e il pareggio sembra il risultato più giusto, il "gregario" Simone Zaza insacca un siluro deviato alle spalle di Reina all’88’. Da segnalare, inoltre, a fine primo tempo il salvataggio miracoloso di Leonardo Bonucci su Higuain a due passi dalla porta di Buffon: due episodi che valgono il sorpasso ai bianconeri, primi a 57 punti.

#16 Ecco però il primo stop, pur sempre positivo, di questa Juventus capolavoro. Dopo 15 vittorie consecutive a Bologna il tentativo di superare il record interista del 2006/07 si infrange. La sfida termina con un povero 0-0. Prima a 58 punti.

#17 Allo Juventus Stadium ha luogo il derby d’Italia. Finisce 2-0 per la squadra di Torino, dopo il bel gol al volo di Bonucci e il raddoppio firmato da Morata di rigore. Prima a 61 punti.

#18 A Bergamo, Andrea Barzagli torna al gol, sempre contro l’Atalanta e sempre indossando la divisa rosa, però su azione e non su rigore come l’ultima di campionato, ricordata per l’addio di Alessandro Del Piero. Il secondo gol è di Mario Lemina, un altro francese dotato di gran tecnica che segna la sua seconda rete dopo quella del 2-1 a Napoli. Prima a 64 punti.

#19 Una magia di sinistro di Dybala dichiara la vittoria per la Juventus sul Sassuolo per 1-0. Prima a 67 punti.

IL RUSH FINALE

#20 Il derby degli errori: Rizzoli sbaglia fin dall’inizio la chiave di visione della partita, procurando errori sia per la squadra di casa che per gli ospiti. Per i granata va a segno il "Gallo" Belotti, che chiude il record di Gigi, 974 minuti di imbattibilità per diventare il numero 1 in assoluto della Serie A. I marcatori juventini sono Pogba, Khedira e doppietta di Morata. Prima a 70 punti.

#21 Mandžukić sigla il defintivo 1-0 con l’Empoli. Prima a 73 punti.

#22 Una difficile trasferta a Milano contro i rossoneri porta lo stesso la vittoria per la Juve. Dopo lo svantaggio firmato da Alex, con un assist di Buffon e l'uno-due tra Mandžukić e Morata si arriva al pareggio. L’1-2 è dato da una frustata di Pogba. Da sottolineare la prestazione maiuscola di Buffon con 4 parate decisive. Prima a 76 punti.

#23 La Juventus rimanda a casa il Palermo con 4 gol: Khedira, Pogba, Cuadrado e Padoin (come poteva mancare?). Prima a 79 punti.

#24 Stessa sorte per la Lazio, che torna nella Capitale con tre gol subiti: Mandžukić e doppietta di Dybala. Prima a 82 punti.

#25 Partita complicata al Franchi: alla Fiorentina viene annullato un gol regolare e a fine primo tempo Mandžukić porta la Juve in vantaggio con un tiro a volo. Il pareggio arriva dopo una sciocchezza in difesa compiuta da Bonucci e firmato da Kalinic. Quest’ultimo poi ottiene un rigore più che generoso, salvo vederselo parare da "Superman" Buffon, il migliore di tutti i tempi e definito da Morata “non umano”. Dopo 90 secondi, Morata riporta in vantaggio Madama zittendo i tifosi viola. Finita la partita tutti sotto la curva, ad anticipare i festeggiamenti del giorno seguente.

5ISTORY IS MADE

Tutti si ritrovano a Vinovo per la sessione di allenamento, ma non solo. Alle 15 inizia Roma-Napoli, partita decisiva per il podio. La Vecchia Signora attende buone nuove. E così è. Dopo tante critiche da addetti ai lavori e non, dai tifosi, dopo tante parole e pochi fatti, la Juventus si dimostra superiore. Stavolta supera veramente se stessa, entrando a far parte della storia. La stagione però non è ancora in archivio, perché si può entrare definitivamente negli annali di questo stupendo sport che regala sempre immense emozioni con un ottimo double (finale di Coppa Italia il 21 maggio contro il Milan) e il grande rimpianto chiamato Champions League, sfumata all'ultimo istante. Uno Scudetto di tanti: di Buffon e i suoi record, dei Senatori, dei Nuovi, della società salda, di un allenatore tatticamente intelligente e molto preparato come Allegri, di chi non ha rimpianto nulla e nessuno, di chi non si è attaccato al passato, ma ha guardato sempre al futuro e creduto in se stesso.