Max Allegri e un tuffo nel passato. Non la prima volta. San Siro, la Scala del calcio, tappa cruciale nella corsa Scudetto. La Juve entra nel rettilineo conclusivo con un vantaggio consolidato, una vittoria nell'anticipo serale può spezzare l'ultimo filo di speranza che lega il Napoli alla vetta. Partita delicata, specie perché il diavolo ferito punta a lasciare un segno tangibile in una stagione silenziosa. Da parte le polemiche, aiuti presunti, ancor più in superficie dopo la squalifica pesante inflitta a Higuain. 

"Dicono che la Juve è aiutata dagli arbitri? Non commento queste cose, abbiamo passato una settimana piena di polemiche, ma tanto le polemiche ci sono sempre. Noi non dobbiamo distrarci, il nostro obiettivo è vincere il quinto scudetto consecutivo il 15 maggio. Col Milan ci giochiamo un bel pezzo di scudetto, al momento non abbiamo fatto ancora niente: vincere 20 partite su 21 non è bastato. Dicono che siamo già campioni, ma non è così: questo può creare, ma non lo creerà sicuramente, un abbassamento di tensione".

Qualche indizio di formazione. Chiellini non è della partita, Bonucci recupera, spazio, dietro, anche per Rugani. Davanti, con Dybala non in condizione, occhio al tandem Morata - Mandzukic, con il tecnico che lancia una stoccata a Zaza. 

"Domani bisogna fare una partita bella, una grande prestazione: loro hanno da centrare l'Europa League, dovranno scaricare sul campo le energie nervose dopo una settimana di ritiro. Domani Rugani dovrebbe giocare: ha fatto bene, sta crescendo. Sta giocando di più e sta migliorando. Dybala non c'è, in questo momento era inutile rischiare. Ma non è detto che giochino Morata e Mandzukic. Con Zaza non ho parlato delle proteste con l'Empoli: dobbiamo giocare solo a calcio, l'arbitro è lì per fischiare".

Considerazioni anche sul Milan. Squadra sì in difficoltà, ma in grado di mettere sotto anche compagini sulla carta superiori. Antipasto di Coppa, un incrocio in A prima della finale di Tim Cup. 

Il cruccio Balotelli, talento inesploso, campione a fermate alterne. 

"Quello di Mihajlovic è un pensiero giusto: la Juve ha valori importanti, morali oltre che tecnici. Balotelli? Oggi penso che, come gli ho detto quando ero al Milan, 'aiutati che Dio ti aiuta'. Si è un po' perso, ma ha tutto il tempo per riprendersi. Non sono in grado di poter dire come il Milan possa uscire dalla crisi, ammesso che sia in crisi: ha battuto l'Inter 3-0, la Fiorentina, è in finale di Coppa Italia". 

Corsa di rimonta, non definitiva. La Juve ha dalla sua numeri e morale, il Napoli deve fronteggiare un momento difficile. La resa di Udine e lo stop a Higuain, la Juventus può sorridere, non alzare il piede dall'acceleratore.  

"Nel calcio non c'è niente di scritto e di facile: la condizione psicologica si può rovesciare, anche se rimarremo sicuramente in testa perché la matematica dice questo soprattutto perché il Napoli non mollerà una virgola. In 108 punti a disposizione nel girone di ritorno le prime tre hanno fatto 89 punti: sono numeri importanti. Ringrazio Buffon per le parole di stima, ma la rimonta l'hanno fatta loro perché i ragazzi vanno in campo, io ho solo dato una mano". 

Chiusura dedicata al futuro. Rinnovo a un passo, Allegri pensa alla Juve e allontana un possibile approdo all'estero. Sirene importanti, ma la priorità è bianconera. 

"Per quanto riguarda la firma sul contratto, si tratta solo di incontrarci e parlare, non aspetto assolutamente il Real Madrid. La Champions l'ho vista perché vedere partite di grande livello internazionale è sempre bello: ho visto tutte le partite. Conte al Chelsea? L'invidia non fa parte del mio carattere, Antonio ha fatto molto bene con la Juve e con la Nazionale. Ha una possibilità di fare un'esperienza all'estero dove si confronterà con un campionato diverso".