Udinese-Napoli, mezzogiorno di fuoco alla ripresa delle ostilità di un campionato che si fa sempre più serrato, in vetta come in coda. Infuocato soprattutto per un ex azzurro, anche se tanto ex, Duvan Zapata, non si è mai considerato: il Napoli nel passato, ma forse anche nel suo futuro. Anche se il cartellino è di proprietà degli azzurri, però, domenica al Friuli (o Dacia Arena) non ci saranno ricordi o velleità di classifica che possano frenare l'impeto del mammone colombiano: "Vero, è una gara speciale per me, il Napoli è il club che ha creduto nel sottoscritto e mi ha portato in Europa, ma mi piacerebbe segnare un gol per l’Udinese che la scorsa estate ha puntato su Zapata centravanti e lo ha fatto a tutti i costi".
Zapata pensa solo all'Udinese e guai se non fosse così. Da un lato lo scudetto del Napoli, dall'altra le chance di salvezza della compagine friulana, che da poco ha cambiato guida tecnica da Colantuono a De Canio: "Il nostro allenatore sta lavorando soprattutto sulla mentalità: ci chiede di giocare tranquilli e anche in settimana alleniamo la nostra fiducia, cercando delle giocate in velocità che magari prima non tentavamo più".
Stagione piuttosto difficile quella dell'ex azzurro, costretto a guardare i compagni lottare per la salvezza per un paio di mesi. Attraverso le colonne del Messaggero Veneto, Zapata ripercorre i giorni dell'infortunio, oltre a guardare alla permanenza in Friuli come concreta possibilità: "Il Napoli mi ha telefonato soltanto una volta, dopo l’infortunio e l’operazione, per augurarmi un pronto recupero. Io sono sì all’Udinese a titolo temporaneo, ma si tratta di un progetto lungo due campionati: sono in tutto e per tutto un giocatore bianconero e per questo io penso solo a come fare punti per la mia squadra attuale. Adesso è il momento di raccogliere le opportunità che ci capitano. A volte sono proprio questi passi in avanti che ti aiutano a centrare l’obiettivo senza farsi prendere dall’ansia".
La stessa ansia che Zapata avvertiva a Napoli la stagione scorsa. Sebbene si sia cambiato registro da Benitez a Sarri, il colombiano ci tiene a sottolineare la pressione che si avvertiva in Campania: "Sono i migliori come gioco, ma a volte la pressione là si fa sentire. A volte per questo possono perdere la testa e fare degli errori che di solito non commettono. Noi domenica dovremo essere bravi a incanalare la partita su questi binari. Sarri? Sono stato in ritiro con lui per nove giorni, non si nasconde dietro le parole e che si fa sentire quando serve". Napoli dove non ha trovato molto spazio, colpa anche della presenza di Higuain: "E' uno dei centravanti più forti al mondo, le reti le ha fatte in ogni stagione, ma adesso quando inquadra la porta fa sempre centro, sente la fiducia della squadra e dell’allenatore. Per un attaccante questo è importante".
Infine, nonostante l'infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco, Zapata valuta positivamente la sua stagione, anche se avrebbe sperato di offrire un apporto molto più consistente alla causa bianconera: "Mi sto salvando con i gol, ma avrei voluto fare di più per la squadra. Credo però che il giudizio debba tenere conto dell’infortunio che ha spaccato a metà la mia stagione. Peccato perché ero partito bene".