La caduta in amichevole con l'Inghilterra conferma il momento non scintillante della nazionale teutonica. Non in discussione la qualità assoluta del gruppo tedesco, quanto la tenuta mentale, specie dopo il titolo mondiale. Occorre ricaricare le batterie in vista dell'Europeo di Francia, cancellare le scorie di qualificazione e ritrovare attenzione e forma.
L'infortunio di Schweinsteiger, un leader naturale, complica i piani, tocca a Khedira, un senatore, "alzare" la voce per riunire lo spogliatoio, richiamare i compagni. Germania - Italia è partita nella partita, confronto di emozioni e storia.
“Sono sempre sfide speciali e l’Italia fa sempre grandi partite, ma non penso si culleranno su questa tradizione”
Sami si prepara ad indossare la fascia, a Monaco è il condottiero dell'undici di Loew. L'ex Real riassume la debacle in archivio, una Germania sotto il livello abituale contro l'Inghilterra. L'occhio corre alla sfida continentale, Khedira da il giusto peso alla fermata di marzo.
“È un grande onore essere capitano. E comunque siamo in tanti a poterla indossare. L’altra sera tutti abbiamo fatto meno del solito, e questo ci è costato una minor compattezza. Ogni anno parliamo delle motivazioni nelle amichevoli, non c’entra nulla. Questi test ci servono per migliorare: teniamo gli occhi aperti perché tutti vogliono sempre battere i campioni del mondo in carica. Vogliamo vincere l’Europeo, non sarà facile ma faremo di tutto”.
Chiusura sulla parentesi italiana. Soddisfazione evidente, l'avventura è in divenire, la Juventus è un punto d'arrivo, un porto in cui attraccare per costruire un'altra avventura vincente.
“Come va alla Juve? Mi trovo benissimo a Torino, è stato un trasferimento importante, mi sento a casa. Sapete una cosa? Il campionato italiano è molto meglio di quanto venga dipinto dalla stampa”