Archiviata l'insidiosa gara casalinga con il Sassuolo - gioiello di Dybala per blindare la vetta - è tempo di spostare lo sguardo al ritorno in Baviera. La Juve si presenta in Germania con nel sacco il 2-2 dell'andata, figlio di momenti e sensazioni. Quella di un Bayern sontuoso per un'ora, in grado di dettare tempi e ritmi, di gestire la palla, schiacciando la Juve, remissiva, nella metà campo di difesa. Quella di una Signora d'orgoglio, in grado di ri-agganciare l'undici teutonico con un finale di coraggio, d'assalto intelligente.
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Patrice Evra lancia il guanto di sfida, la Juventus sale sull'aereo con convinzione e ottimismo, difficile, non impossibile, superare lo scoglio Guardiola. Il Bayern, specie in fase difensiva, concede, occorre colpire lì, nell'anello debole di una catena di qualità.
"Credo che prima di tutto sia servita a far capire a noi stessi che possiamo far male al Bayern. I primi venti minuti siamo stati troppo timorosi: se in campo ci sono calciatori che credono all’1-0 allora vinciamo, ma se chi gioca pensa che finirà 5-0 perdiamo di sicuro. È una questione psicologica, perché noi adesso sappiamo che anche il Bayern è vulnerabile. Non è arroganza, rispettiamo gli avversari ma non dimentichiamo che noi l’anno scorso siamo arrivati in finale di Champions e in Europa ogni anno ti devi confermare. Tutti pensano che la Juventus sia spacciata in partenza, ma noi ci crediamo, se non fosse così chiederei al mister di mettermi in panchina mercoledì".
Lezione, dura, utile per affrontare con altro piglio l'ultimo appello. Il Bayern ha caratura internazionale, insegue la Coppa prima di salutare Pep, punisce l'errore, ecco perché, almeno a Monaco, serve la gara perfetta.
"Sì, il 2-0 dopo poco più di 50 minuti è stata solo colpa nostra. Mentalmente all’inizio non eravamo sicuri di noi stessi. Non dobbiamo vergognarci di dire che non abbiamo giocato con tanta personalità e carattere. Eravamo un po’ ansiosi, poi quando ci siamo trovati sotto di due gol siamo tornati in campo per pareggiare. Nel calcio però non devi reagire, devi agire. Quello che è successo deve servirci da lezione: al ritorno dobbiamo agire".
Rispetto, quello che la Juventus chiede. Il Bayern - messo in allerta dal finale dello Stadium - riconosce la forza della squadra di Allegri, sa che non basta, in Champions, avere i favori del pronostico.
"Paura no, ma di sicuro mercoledì avrà più rispetto e giocherà in modo diverso. Noi dobbiamo approfittarne".
Infine un consiglio a Pogba, una pacca sulla spalla.
"Il problema di Pogba è che ha troppa qualità. Quando sbaglia si sente frustrato, perché tutti pensano che un giocatore così non possa fare certi errori. Io gli ripeto sempre che deve stare calmo, lavorare e ascoltare Allegri. Deve giocare come sa, è vero che perdere palloni è frustrante, però succede perché lui prova sempre, è uno che non si nasconde"
Fonte: Gazzetta dello Sport