Finisce 3-0 per la Sampdoria il match del Bentegodi, contro un Verona decisamente apatico che non riesce a sfruttare il fattore casa e si fa surclassare dagli avversari blucerchiati. Belle impressioni per gli uomini di Vincenzo Montella, che hanno mostrato i muscoli contro un avversario troppo rinunciatario. Pessima la reazione allo svantaggio, maturato completamente nella prima frazione, da parte del Verona di Gigi Delneri. E adesso, per la B manca solo l’aritmetica.

Partita al cardiopalma fin dai primissimi minuti. Ne passano appena 6, e la Samp va in vantaggio: a realizzare il gol è Roberto Soriano, uno dei giocatori più attesi della sfida, che è bravo a far partire l’azione, coinvolgendo Quagliarella e Cassano, e poi, controllando un pallone che rimbalza fuori area, lascia partire un gran tiro che supera Gollini. E dopo 10’, arriva anche lo 0-2. Questa volta, un errore grave di Mares libera Quagliarella, che tutto solo si invola, supera Gollini e conclude. Il portiere è miracoloso a respingere, ma sul tap-in di Fantantonio Cassano non può nulla. Ma le emozioni non finiscono, perché sul capovolgimento di fronte Toni sfiora il gol che avrebbe immediatamente accorciato le distanze. Si gioca su ritmi altissimi, con il Verona che prova ad impostare un gioco veloce sulle fasce e la Samp che riparte in contropiede, sfruttando la tecnica di Soriano ad impostare.

Tuttavia, la Samp ha una marcia in più, e si vede dopo 30’, quando la rappresentativa ligure realizza il gol dello 0-3. Quagliarella libera De Silvestri sulla destra; il terzino ex Lazio trova una prateria ed effettua il cross, sul quale è bravo ad avventarsi l’ex Lazaros Christodoulopoulos con una gran girata di destro al volo. I tifosi dell’Hellas non smettono di cantare, ma l’imbarcata è sempre più vicina. I blucerchiati non si vogliono fermare più e, complice una difesa scaligera davvero male assestata, sfiorano in più di un’occasione il poker, sempre sui piedi di Fabio Quagliarella. Dopo 44’, il Verona ha la chance per realizzare il gol della bandiera: uno straordinario Rebic libera Toni che, tutto solo davanti a Viviano, si fa chiudere dal portiere con un intervento difensivo in scivolata. Si va al riposo sul punteggio di 0-3, tra i fischi del Bentegodi: bella Sampdoria, ma Verona decisamente insufficiente.

Nella ripresa, il Verona prova a ripartire con un piglio più deciso, sfruttando ancora una volta la velocità delle fasce. La prima occasione, dopo 3’, capita sui piedi di Siligardi, ben servito con un cross basso in area; Cassani chiude con esperienza. Dopo 7’, ancora una volta Luca Toni ha sui piedi l’opportunità del gol, ma la fallisce miseramente da due passi. Era più facile segnare che sbagliare, e questo non è da lui: un altro segnale del fatto che questa non è proprio annata, per lui come per la squadra. La partita ora è molto più spenta, e le due squadre sembrano essersi adagiate sul fatto che gli equilibri del match sono ormai totalmente definiti. La Samp cerca senza spingere troppo sull’acceleratore di trovare il quarto gol, ma il match ormai ristagna, e i ventidue in campo aspettano soltanto il fischio finale.

Quando l’arbitro mette in bocca il fischietto e decreta la fine della gara, è un sollievo per tutti. Per i giocatori della Samp, ormai domi dopo questa splendida e convincente vittoria. Per quelli del Verona, che ormai si sono rassegnati all’inevitabile ritorno in serie cadetta dopo tre anni di A. E, infine, per i tifosi, scontenti dell’approccio alla gara della loro squadra. Un esempio emblematico: una serie di doppi passi inutili di Gilberto a cinque minuti dalla fine, accolti da fischi assordanti. Evidentemente, non tutti in campo hanno recepito il messaggio di umiltà che soltanto queste sconfitte possono insegnare.