Due punti di distanza, in cima e in fondo alla classifica, possono cambiare tutto. Tra i 25 della Sampdoria di Vincenzo Montella e i 23 del Frosinone di Roberto Stellone, attualmente, c’è qualcosa di più di una semplice posizione di classifica. C’è quella frontiera rossa, così esorcizzata eppure così drammaticamente concreta, che segna la permanenza in serie A, o la retrocessione nella serie cadetta. E quindi, quando le due squadre che sono ai lati di questa cortina si incontrano, le motivazioni di una vittoria si moltiplicano, si amplificano a dismisura, rimbombano come eco e segnano una terribile, paralizzante consapevolezza di non poter fallire.

Qui Sampdoria

All’andata, a Frosinone finì con lo score tutt’altro che glorioso di due reti a zero per i padroni di casa. Da quel momento in poi, la Samp di Zenga e poi di Montella non ne ha centrata più una. E questo nonostante il mercato di gennaio abbia cercato di defibrillare alcuni calciatori, vere ed autentiche figurine dell’album Panini, che facevano le riserve delle riserve dei magazzinieri nelle precedenti squadre. I vari Ranocchia, Dodò, Ricky Alvarez hanno portato ancora più confusione in una squadra che, senza un progetto basato su coerenza alcuna, rischia terribilmente di sprofondare nei meandri più oscuri della classifica. Lo spettro della serie B, già provato di recente dalla rappresentativa blucerchiata, aleggia sull’ex Aeroplanino Montella, che a Marassi contro i ben più modesti (sulla carta!) rivali laziali, schiererà un 3-4-2-1 con Correa e Alvarez a supporto dell’unica punta Quagliarella. Sulla fascia destra, Montella dovrebbe puntare dal primo minuto su Lorenzo De Silvestri, viste le prove non convincenti di Ivan. Partono dalla panchina sia Cassano che Muriel. Come giocatore da tenere d’occhio, attenzione a Soriano, primo bomber della squadra con 7 reti all’attivo (più 5 assist), cui verrà affidata la linea mediana di regia.

Qui Frosinone

Dall’altra parte, un Frosinone stoico e coriaceo (7 punti nelle ultime 5 gare) che ha fatto un processo pressoché opposto a quello dei diretti rivali: ha mantenuto un’ossatura da serie B, con un progetto concreto alle spalle e tante motivazioni di restare nel novero delle grandi. Una squadra senza pretese e senza giocatori di spicco, che sta però mostrando un discreto feeling nell’organico e nel modo di giocare. Dionisi, uomo in più del 4-3-3 di Roberto Stellone, è senza dubbio l’uomo da tenere d’occhio. Insieme a Ciofani, è il capocannoniere della squadra: 7 gol all’attivo per entrambi; in due, hanno realizzato più del 50% dei centri stagionali della rappresentativa frusinate. Accanto ai due big della squadra, sarà Tonev il terzo vertice del tridente, mentre in mediana la spunta ancora Frara su Chibsah. Indisponibili Russo e Soddimo, in difesa partirà da titolare Ajeti.