"Dove sta Zazà?" cantava Nino Taranto nel 1946. Settant'anni dopo si sarà fatto la stessa domanda Koulibaly al minuto 88 di Juventus Napoli, quando il talento di Policoro è sfuggito alla marcatura del difensore azzurro e ha gonfiato la rete difesa da Reina, firmando così il gol dell' 1-0 finale. Ci si aspettava un duello stellare tra Higuain e Dybala, ma è stato l'uomo che non ti aspetti, Simone Zaza, a decidere con una prodezza delle sue il big match e, chissà, probabilmente un campionato intero.
Praticamente ultimo nelle gerarchie di Allegri, che gli preferisce un Alvaro Morata in evidente fase di "offuscamento", ha dimostrato più volte in questa stagione di essere decisivo, nonostante gli esigui minuti giocati, 552 per l'esattezza. Quattro le reti messe a segno in campionato, una in Champions League contro il Siviglia e due in Coppa Italia, per una media realizzativa di un gol ogni 79 minuti. Ci si chiederebbe dunque cosa spinga il mister toscano a non inserirlo tra i titolari: magari la bravura dei suoi compagni o semplicemente lo ritiene più determinante da subentrante. Ma è indubbia la bravura della punta nella protezione di palla, nella fisicità nel contrasto con gli avversari, rappresenta una presenza costante in area pronta a ribadire a rete ogni pallone giocabile, con la voglia e la vena realizzativa dei grandi attaccanti. Delle caratteristiche adatte per sostituire il titolarissimo Mario Mandzukic, che tornerà in campo contro il Bayern Monaco. E forse sono le stesse che sono mancate ai bianconeri nelle ultime uscite, che hanno visto protagonisti Morata e Dybala, entrambi uomini inadatti a ricoprire il ruolo di rapace d'aria e che tendono ad allontanarsi dalla stessa.
Quale occasione migliore dunque per schierarlo nelle gare che verranno, a partire dal Bologna, alternandolo ai due titolarissimi visti gli impegni ravvicinati nelle tre competizioni nelle quali la Juventus è in corsa. Un talento ancora parzialmente inespresso, che aspetta l'occasione di poter mostrare appieno le proprie potenzialità, delle quali ha dato un assaggio a Sassuolo e in questa prima parte di stagione. Vuole togliersi di dosso il ruolo scomodo di gregario, che gli è stato affibbiato ingiustamente in questi mesi e che lo ha spinto a cercare altri lidi nel mercato di gennaio. Tutto fermato da un Allegri che ha il suo jolly, il suo asso nella manica, pronto per essere utilizzato al momento giusto.