Il capitano e il leader bianconero, Gianluigi Buffon, vuole guidare i compagni verso lo scudetto. Facile? Senza dubbio no. Ma la forza di volontà del numero uno è chiara, ed è la stessa che il portiere vuole imprimere a tutta la Juventus, spiegato anche a Sky in un'intervista esclusiva. "E' cambiato tanto - spiega Buffon riguardo alle responsabilità - ma non per la fascia, perchè sono cresciuto come persona, e inevitabilmente accrescono anche le responsabilità e cambia il modo di porsi con gli altri e influire su una gestione di spogliatoio, o su una problematica che si verifica durante l'annata calcistica".

L'attenzione non può far altro però che spostarsi sul discorso scudetto, immediatamente. Con la miglior difesa, per ora è arrivato solo il secondo posto, anche se il capitano bianconero pensa che la forza della retroguardia aiuti a vincere il campionato: "Nel 90% dei casi penso sia così in Italia, ad oggi questo dato non è confermato, visto che siamo ancora secondi, però ci sono ancora 14 partite per far sì che questa tradizione trovi conferme".

E, ovviamente, il campionato implica Juventus-Napoli, non solo il duello ma anche lo scontro diretto: "All'andata (terminata 2-1 per i partenopei al San Paolo, ndr) non eravamo le squadre che siamo adesso, eravamo in uno stadio embrionale di quel che si è visto in seguito. Ci aspetterà una bella sfida e una partita ricca di contenuti agonistici e tecnici. Ad oggi il Napoli è meritatamente primo in classifica con due punti di vantaggio, arriva a Torino con grande entusiasmo e desiderio di dimostrare che il primato è una logica conseguenza del lavoro e di quanto guadagnato sul campo".

Il pensiero di non perdere punti potrebbe prevalere su quello del guadagnarne, forse. Un pareggio non cambierebbe nulla, ma secondo Buffon entrambe le squadre lotteranno per i tre punti: "Non conosco le loro ambizioni e non so che tipo di approccio generi giocare contro la Juventus nel nostro stadio, tutte e due le squadre secondo me proveranno a vincere, alla fine credo che anche per noi l'importante sia soprattutto non perdere". E l'attenzione va soprattutto a Gonzalo Higuain, 24 gol in 24 presenze quest'anno, grazie anche a una squadra che gira alla perfezione: "Ha dimostrato di essere un attaccante fenomenale e di essere il vero crack di quella squadra, la ciliegina sulla torta di un complesso di grande valore, che suona una musica gradevole e che trova in lui lo stoccatore".

Ad oggi, a cinque giorni dallo scontro diretto, le due squadre se la giocano alla pari. Il capiano bianconero torna con la mente anche alle prime 10 giornate, alle grandi difficoltà e alla voglia di riuscire a conquistare il quinto scudetto consecutivo: "Se dovesse accadere sarebbe il sogno conseguito dopo un'impresa, obiettivamente pensare che la Juve dopo quell'inizio potesse essere a giocarsi lo scudetto e inanellare 14 vittorie di fila era impensabile. Non leggo molto i commenti, ma molti addetti ai lavori, ex giocatori e giocatori attuali ci avevano dato per spacciati, com'era normale che fosse, ma non avevano probabilmente dato peso a dei valori morali e umani che abbiamo, che son quelli che ci hanno portato a fare quel che abbiam fatto negli ultimi quattro anni e che stiam facendo adesso".

In chiusura, un commento anche riguardo al futuro della Juventus, alla prossima stagione e al rischio di perdere Allegri e Morata, sui quali è forte l'interesse di Chelsea e Real Madrid: "Sinceramente io penso che le si senta se si passa di fronte a una tv con un canale sportivo, altrimenti non ha incidenza nella quotidianità dello spogliatoio. Il fatto che due nostri elementi siano appetiti da queste grandi squadre è conferma del fatto che stiam facendo una gran stagione e ciò ci gratifica". Un mattoncino per volta, come da lui stesso ribadito dopo la sfida di Manchester col City. Al tempo era "solo il primo", oggi sono un po' di più. Potranno bastare per costruire un'impresa?