All’andata, una prodezza di Castro regalò al Chievo i tre punti: fu una partita brutta, in cui i clivensi di Rolando Maran riuscirono a portare a casa il bottino grosso grazie ad un colpo di genio, ma probabilmente il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Una partita come tante, questa che oggi pomeriggio vedrà contrapposti il Torino e il Chievo, che scenderanno in campo con le motivazioni speciali per entrambi i tecnici. Bisogna uscire dal limbo di metà classifica, cercare magari di rendere memorabili due stagioni che, finora, sono improntate dalla più sfiancante mediocrità.
Undicesimo il Torino, a 28 punti; dodicesimo il Chievo, a 27. Certo, a voler essere sinceri, questo è un risultato più che discreto per la rappresentativa ospite, che ad inizio stagione puntava soltanto ad una salvezza tranquilla; è invece un autentico fallimento per i granata di Giampiero Ventura, che fin dalla campagna acquisti estivi volevano provare a lottare per le prime piazze, se non addirittura per l’Europa, e invece si sono ritrovati a ristagnare a metà, tra gli ignavi del massimo campionato, un nuovo girone infernale che sicuramente non era stato concepito da Dante, ma che rimarrà di certo nelle memorie dei tifosi, che probabilmente immaginavano tutt’altra sorte per i loro beniamini. Insomma, Torino-Chievo è una palude. Ma le paludi si possono bonificare, e con un bello sforzo si può uscire. Ora, le due squadre devono dare una dimostrazione, se non di forza tecnica, quanto meno di forza di volontà.
Qui Torino
Partono favoriti i granata padroni di casa, che possono vantare un potenziale tecnico di gran lunga maggiore ai loro diretti avversari. Giampiero Ventura, nel suo 3-5-2, sarà orfano di Baselli, squalificato. In cabina di regia, spazio dunque a Vives, con Gazzi e Benassi a supporto. Sulle fasce, due ballottaggi: Bruno Peres e Zappacosta a destra, Molinaro e Avelar a sinistra. Attacco confermatissimo con Immobile al fianco di Belotti. Il Gallo Belotti sembra essere l’uomo in maggiore stato di forma della rappresentativa piemontese, che è riuscita, proprio grazie ad una sua incornata, a pareggiare i conti in extremis contro la Sampdoria di Montella. Speriamo che un suo guizzo possa animare la gara.
Qui Chievo
Il Chievo ha ragionato più o meno in questa maniera: ottenere una salvezza tranquilla il prima possibile, e poi giocare a risparmio energetico. La cessione di Paloschi è un chiaro esempio di una filosofia monetarista che poco o nulla ha a che fare con qualche ambizione di risultato. 4-3-1-2 di Rolando Maran con Floro Flores che scalpita per giocare dal primo minuto, ma dovrebbe essere lasciato in panca, prima riserva del duo Mpoku-Inglese. Per la squadra più vecchia d’Europa, questo terzo impegno nel giro di sette giorni potrebbe rivelarsi sfiancante, anche se, a dire il vero, le prove contro Juve ed Inter sono state giocate in maniera talmente passiva da non lasciare almeno il ragionevole dubbio che il vero obiettivo era Torino. Per questa chiamata fondamentale, fari puntati sul castigatore dell’andata, Lucas Castro.