Serve un cambio di rotta deciso, per entrambe le squadre. I due allenatori, Vincenzo Montella e Giampiero Ventura, lo sanno bene. Perché questo Sampdoria-Torino è tutt’altro che un match interlocutorio: è una sorta di selezione naturale della serie A, serve a stabilire chi ce la può fare ad andare avanti ed ottenere una salvezza tranquilla. Stati d’animo simili, quelli che animano i due allenatori, in crisi di gioco, di risultato, di certezze. Una crisi complessiva. Un baratro.

Da una parte, la Samp di Vincenzo Montella, reduce dalla sconfitta per 3 reti a 2 in terra emiliana contro il Bologna. Una sfida che ha mostrato una formazione blucerchiata a due velocità, un primo tempo disastroso e una ripresa davvero convincente. Ma quel che conta è il risultato, e purtroppo, gli uomini dell’ex Aeroplanino Montella hanno riportato a Genova il bottino minimo, 0 punti. La Samp vuole evitare un nuovo tracollo, dopo l’anno nero della serie B, ma per farlo deve darsi una scossa: la quota salvezza è ancora salda, ma il Carpi là dietro scalpita e, se andiamo a vedere la condizione delle due compagini, nella speciale classifica delle ultime 5, il Carpi è quinto, a quota 9, la Samp diciottesima, a 3.

Dall’altra, un Torino che non riesce più ad uscire dalla condizione di precarietà in cui si è cacciato dopo un inizio sfavillante. Una squadra che viene dallo 0-0 casalingo contro il Verona fanalino di coda della massima serie, una squadra professionista del pareggio, questo è vero, ma non in questa maniera. Un Torino ignavo ed apatico, che alterna prestazioni discrete (poche) a tante gare insufficienti. All’andata, una straripante formazione granata vinse l’incontro dell’Olimpico per 2-0, candidandosi ad un ruolo di protagonista. Ora, almeno fino ad oggi, può fare soltanto la comparsa.

Qui Sampdoria

Parte dalla panchina il freschissimo ex di questo incontro, quel Fabio Quagliarella scaricato dalla Grande Mole dopo che non esultò segnando al “suo Napoli”. Ci saranno invece Cassano e Muriel in avanti, supportati dal giocatore in maggior stato di forma della rappresentativa blucerchiata, Correa. Guardiamo al lato dolente del 4-3-1-2 di Montella, la difesa. Perché, se da una parte c’è un attacco che i gol li macina, dall’altra non si riesce a metter freno all’emorragia di gol subiti (seconda peggior difesa della serie A, dopo il Frosinone). Ranocchia e Dodò, nell’incontro di Bologna, si sono dimostrati totalmente inefficiente e fuori forma, ma verranno confermati, se non altro per alzare il minutaggio. Sulla fascia destra, si rivede Mattia Cassani. Ovviamente, fari puntati su Correa, che se segnasse stasera farebbe 4 nelle ultime 4 partite. Ma attenzione: le reti bisogna sì farle, ma anche subirne sempre una in meno.

Qui Torino

Nel 3-5-2 di Ventura, si rivedono Glik e Vives, mentre sulla fascia sinistra c’è una vera e propria bagarre per il posto da titolare, con un ballottaggio abbastanza alla pari tra Zappacosta, Molinaro ed Avelar. In attacco, confermatissimi Belotti ed Immobile. Si richiede una prova di maturità al bomber campano, che ora più che mai deve prendersi sulle spalle la ripresa di questa squadra. Da quanto si è visto a Bologna, la Sampdoria è una squadra che soffre il gioco dalle fasce, e soprattutto a destra ha un vero e proprio ventre molle costituito da Dodò. Occhio quindi a Bruno Peres, dal cui piede potrebbero nascere, sia in senso di percussioni che di cross, numerosi grattacapi.