L'Hellas Verona vince 2-1 contro l'Atalanta e prova a rilanciarsi nella corsa per non retrocedere, nonostante la situazione tutt'altro che rosea. Per gli scaligeri, autori comunque di una prestazione poco convincente, gol di Siligardi e Pazzini. Unico marcatore della Dea, Conti, autore della prima rete della gara.
Veronesi che scendono in campo adottando il 4-3-3 in cui spicca Pazzini ala dei tre d'attacco, a differenza del 3-4-3 ospite che propone il magico tridente Diamanti-Borriello-Gomez. Gara nei primi minuti molto bloccata, con il Verona che cerca di offendere trovando però un'Atalanta ben messa. Alla lunga salgono però gli ospiti, più volte vicini alla rete e pericolosissimi al 22', con un colpo di testa di Borriello terminato però alto. Tre minuti dopo si affaccia nell'area sorvegliata da Sportiello anche l'Hellas con Pazzini, il cui tiro finisce però altissimo. Al 27' ancora pimpante Borriello, ottimo però Gollini in tuffo. Il tentativo ospite è solo il preludio al gol che arriva, puntuale come se fosse un orologio svizzero, alla mezz'ora: tentativo goffo di Moras, inserimento preciso di Conti che in scivolata trafigge il portiere scaligero. La rete subita anima però gli ospiti, alla disperata ricerca del pari vista la complicata posizione in classifica. Al 37' tentativo pericoloso di Toni, con Toloi che devia in angolo l'insidiosa conclusione della squadra di Del Neri. Spinge dunque l'Hellas negli ultimi minuti di prima frazione e tale impegno viene ripagato proprio a pochi secondi dal duplice fischio: minuto quarantadue, serpentina micidiale di Siligardi e conclusione insidiosa che non lascia chance a Sportiello. Primo tempo che si conclude, quindi, in parità.
Seconda frazione che inizia con poche emozioni e con le due formazioni sempre sottotono. La gara, anonima, svolta al 55', quando Dramè si becca il secondo giallo lasciando così i suoi in dieci. L'uomo in più non vitalizza gli scaligeri i quali rischiano addirittura di subire il gol al 64', quando prima Diamanti e poi Gomez si fumano due clamorose occasioni. La partita, priva di emozioni, segue un leitmotiv cadenzato e noioso: contropiede atalantino e palla all'isolato Gomez, che salta sempre l'uomo ma non riesce a risultare per ovvi motivi pericoloso. Quasi nullo, invece, l'Hellas, poco pericoloso con Ionita al 71', la cui conclusione finisce però sul fondo. Proprio quando è la Dea a fare la gara, ecco il guizzo della disperazione: minuto ottantatre, cross di Wszolek dalla fascia, stop e tiro di Pazzini che buca Sportiello e porta in avanti i suoi. Marcatura preziosa per gli scaligeri, ora vicinissimi ad una vittoria cercata disperatamente in tutte le ultime gare. Prova a reagire l'Atalanta, ma il Verona riparte pericolosamente in contropiede. All'89', infatti, sono ancora i padroni di casa ad essere pericolosi, con l'ennesimo cross di Wszolek non capitalizzato al massimo da Juanito. L'ultima azione della gara capita sui piedi di Toni, il quale inspiegabilmente, al 94', non riesce a materla dentro.
Un Hellas Verona non brillante, che però riesce a vincere attingendo a tutte le forze rimaste, a differenza di un'Atalanta scombussolata dal repentino taglio della rosa. Le troppe eccellenti cessioni, infatti, hanno scombussolato una rosa che viveva con un delicatissimo equilibrio difficile da ritrovare. Nulla da dire, invece, agli scaligeri, compagine con tantissimi problemi e di sicuro indicata maggiormente alla retrocessione. Migliore in campo per l'Hellas, Pazzini. Per l'Atalanta in evidenza il papu Gomez.