Il cuore del Verona, lo spirito dell'Atalanta. Al Bentegodi, un incrocio particolare. L'Hellas insegue - alla tornata n.23 - la prima vittoria stagionale. Il baratro della B assume sembianze via via più nitide, il lavoro di Del Neri è buono, ma i numeri condannano la squadra del Presidente Setti. 11 pari e altrettante sconfitte, 12 punti di distacco dalla quart'ultima piazza ora occupata dalla Samp, la salvezza è oggi utopia. Eppure, il campo racconta di una squadra con il coltello tra i denti, brava a inseguire con il massimo sforzo il successo, prima con il Genoa - 1-1 - e poi con il Torino. Plauso ad impegno e spirito di sacrificio.
Reja deve invece ricomporre un puzzle distrutto dal via vai di mercato. Dopo i saluti a Denis - ritorno in Argentina - e prima ancora a Maxi Moralez, occorre ridefinire il reparto avanzato, ora costruito sull'estro di Diamanti e sulla forza di Borriello. Senza Grassi - di scena al San Paolo - il tecnico deve valutare anche piccole modifiche in mediana. Senza dubbio una squadra diversa.
L'Atalanta giunge all'appuntamento dopo il pari - un gol per parte - con il Sassuolo, figlio di un recente periodo segnato da continui sbalzi di rendimento, dopo l'ottimo abbrivio iniziale. Tredicesima piazza, situazione di assoluta tranquillità, ma la A non conosce sosta e una vittoria questa sera può chiudere parzialmente le porte a spifferi di crisi.
Del Neri - per il match odierno - vara il 4-4-2, con due torri a guidare l'attacco di casa. Il vecchio Toni si affianca a Pazzini. Fondamentale il lavoro degli esterni, con Siligardi (Emanuelson) e Wszolek chiamati a fornire assistenza ai totem d'area. Non c'è Sala, ora alla Samp dopo il mercato di riparazione. Marrone e Ionita in mediana. Out Viviani. Gollini protegge la porta, linea a quattro di difesa composta da Pisano, Moras, Helander e Albertazzi.
Reja risponde con il 4-3-3. Fuori per infortunio Paletta, Bellini e Carmona. Conti e Dramè esterni bassi, Cherubin affianca Masiello in mezzo. De Roon a protezione della retroguardia, Migliaccio e Freuler mezzali. Piccolo dubbio davanti. Il tecnico deve scegliere tra Gomez - non al meglio - e Diamanti. Raimondi è la freccia di destra - giocatore utile anche in fase di ripiegamento - Borriello il terminale ultimo. Pinilla e Monachello carte da giocare a partita in corso.
Una versione più offensiva - come quella proposta sotto - prevede invece la contemporanea presenza di Gomez e Diamanti e l'aggiunta in mezzo di Cigarini, a discapito di Migliaccio.