Il Torino incamera il secondo risultato utile consecutivo. Dopo il successo interno con il Frosinone - condito da 4 reti - arriva il pari sul campo del Sassuolo, un ulteriore attestato di ritrovata vena. Un gol per parte, con gli ospiti avanti grazie a Belotti e ripresi da Acerbi.
Al termine della gara, il tecnico granata, Giampiero Ventura, commenta a Sky Sport i 90 minuti di campo. L'esperto allenatore indica nell'arrivo a Torino di Ciro Immobile il punto di svolta. Non solo una questione tecnica, il ritorno del ragazzo comporta un'esponenziale crescita in termini di fiducia, allegria, convinzione. Con Ciro - nuovamente protagonista in Italia dopo le esperienze in Bundes e Liga - il Torino riallaccia i fili del passato e torna a vivere sensazioni antiche.
"Il ritorno di Ciro ha portato entusiasmo, nella piazza e nello spogliatoio. Siamo tornati a sorridere, è importante. In più ci ha dato sostanza, con la sua voglia di fare. Ci sono possibilità di riprendere un discorso che avevamo interrotto. Il Sassuolo ha giocato alla grande a Milano, ha fatto una grande gara col Napoli; è una partita che dimostra che stiamo tornando squadra".
Un piccolo rammarico per qualche peccato di concretezza nella fase d'avvio. Toro vicino all'uno-due da K.O e poi agganciato dall'undici nero-verde. Un'occasione non colta forse determinante ai fini del risultato finale.
Ventura si concentra poi sui singoli e in particolare deposita la lente d'ingrandimento sul comparto d'attacco. Il caso Maxi Lopez è in essere ormai da giorni, il giocatore fatica a trovare la giusta condizione per incidere in modo tangibile sul percorso in A della squadra. Mano tesa invece a Quagliarella, al centro di una fastidiosa querelle di piazza di recente.
"Fossimo andati sul 2-0 nel primo tempo sarebbe stata bella da vedere, ma questa gara è per noi sinonimo di una serata importante. Maxi Lopez che fine farà? E' arrivato reduce da annate difficili. Si è presentato con voglia e disponibilità, è stato importante e determinante. Quest'anno si è presentato in difficoltà. Non può essere un comprimario: per le sue capacità e per il suo passato, deve essere protagonista. Gli verrà dato tempo, chiaro, ma io parlo da allenatore: sa perfettamente, e non c'è niente di segreto, che fa due allenamenti anche quando ne facciamo uno. Lo aspettiamo da mesi, spero che abbia capito che la strada debba riportarlo ad essere quello che era a Torino. Gli vogliamo tutti bene. Quagliarella resta? Sì, ma non faccio mercato io".