L'inizio positivo, poi gli stenti prima del crollo, e i fischi, che fanno male quando arrivano dai tifosi della maglia che si indossa. Hernanes prova a rialzarsi, prova a riconquistare l'ambiente Juventus, e a Genova nella scorsa giornata ha messo un buon mattone su cui costruire la propria stagione. "Con la Samp e anche in altre partite credo di aver dato un buon contributo - ha raccontato ai microfoni di Sky Sport, parole riportate dal sito ufficiale della Juventus - All'inizio c'è stato un momento non positivo e alcune persone ne hanno approfittato per “lanciare sassi più pesanti” di quanto si sarebbe dovuto. Io però non do troppo peso ai giudizi, mi limito a leggere l'essenziale".

Forse un aspetto che non ha aiutato molto è stato il fatto di non riuscire a ritagliarsi un ruolo definito: trequartista o regista davanti alla difesa? "In effetti sono arrivato per fare il trequartista - spiega Hernanes - e in quella posizione ho giocato solo tre tempi. Il punto di forza del mio calcio però è sempre stata la capacità di adattarmi a più ruoli. Non credo sia neanche un aspetto troppo positivo perché un giocatore dovrebbe trovare un ruolo definito e migliorarsi. Il mister però mi ha convinto, ora mi sono adattato quasi completamente a giocare davanti alla difesa". 

Merito del suo recupero mentale è anche di Massimiliano Alegri, che gli ha dato una chance importante proprio nell'ultimo match giocato a Marassi. Lui si è fatto trovare pronto e non ha deluso: "Non c'è niente di più allenante della partita e quindi riuscire a star bene fisicamente senza giocare è difficile. Quindi dobbiamo allenarci sempre al massimo e farci trovare pronti, anche perché il mister ha dato opportunità a tutti. Anche questo è un aspetto positivo: sai che un giorno o l'altro toccherà a te".

L'ambiente certamente rappresenta un qualcosa che aiuta a vincere e a migliorarsi: "C'è molta complicità, empatia, tra di noi e tutto lo staff. È un ambiente in cui si vive bene e si parla molto. Edgar Davids diceva che lui ha imparato a vincere qui... Qui l'ambiente è così votato al successo, speciale che, quando ne fai parte, cambiano i tuoi pensieri". 

Dopo nove successi consecutivi, la Juve si prepara per andare a Udine, al Friuli il Profeta ha già lasciato il segno nel gennaio del 2014 quando vestiva la maglia della Lazio e recuperò per due volte lo svantaggio, segnando anche al 90' il 2-3 finale. "Fu un bel gol - ricorda - Vivevo un momento non bello e segnare rappresentò una svolta. Alla fine della partita di domenica spero di poter provare le stesse gioie. Mi andrebbe bene rivivere la stessa sequenza dei gol, invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia... L'importante è che alla fine si riesca a vincere".