Era andato via con lo scettro di capocannoniere nella borsa, torna con la voglia e la speranza di riprendere a segnare come un anno e mezzo fam quando prima delle apparizioni sempre più sporadiche e deludenti con Borussia Dortmund e Siviglia, Ciro Immobile aveva messo a soqquadro tutte le difese della Serie A. L'attaccante napoletano è ad un passo dal ritorno al Torino, dove prenderà il posto del partente Fabio Quagliarella, oramai in rottura prolungata con l'ambiente granata che riabbraccerà un altro partenopeo. 

L'affare sembra oramai definito con la compagine spagnola: prestito che si aggira attorno ad un milione e opzione di riscatto fissato a circa undici milioni. Anche il presidente del toro Cairo, quest'oggi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della trattativa, senza però sbilanciarsi: "Immobile? Non parlo di mercato finché le trattative non sono chiuse, ma qualcosa faremo". Indelebile il ricordo lasciato dal centravanti classe 1990 ex Pescara e Genoa, che dovrebbe con ogni probabilità ritrovare Giampiero Ventura, allenatore che gli lo ha messo in condizione di realizzare nella stagione 2013-14 ben 23 reti in stagione (22 in campionato). 

Il patron granata ha inoltre commentato così il gesto di Quagliarella dopo il gol segnato al Napoli, dal quale è poi nata la necessità di trovare un sostituto per l'attacco: "Ha commesso una leggerezza. Si può decidere di non esultare, ma non ho apprezzato le scuse nei confronti dei tifosi del Napoli. Va perdonato, vuole molto bene al Torino". L'approdo in Piemonte del natio di Torre Annunziata è oramai questione di ore e la mancata convocazione di Immobile per il derby di Copa del Rey contro il Betis, ne è la conferma. 

Immobile torna al Torino con la voglia di rimettersi in discussione in vista dell'Europeo che si giocherà in Francia tra qualche mese. Sei mesi per sperare nella convocazione e convincere Conte che al centro dell'attacco della Nazionale, nonostante le poche presenze con Borussia e Sivigia, ci può stare ancora. Il napoletano è reduce da un anno e mezzo di delusioni in Germania e Spagna, dove non è riuscito ad imporsi realizzando soltanto 16 gol nelle 55 presenze in campo. Il ritorno al Torino, in un ambiente familiare, per riprendere il discorso lasciato in Italia, forse troppo prematuramente.