"Non sempre le cose vanno come vogliamo ma con Zenga ci siamo fatti gli auguri di Natale e restiamo amici".

Con queste parole, al Secolo XIX, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha aperto l'esclusiva intervista di fine anno, nella quale ha trattato, ovviamente, gli ultimi mesi alla guida della squadra blucerchiata. Dall'addio a Zenga all'arrivo di Montella, partendo però dagli auguri di Natale da parte delle altre società. 

"Se gli altri presidenti mi hanno fatto gli auguri? Come no! Tutti quanti! Di me hanno paura perché non mi faccio fregare ma alla fine mi vogliono bene. Scherzi a parte, ho ricevuto messaggi da tutti e tengo di cuore a farli alla mia famiglia della Sampdoria, dai giocatori all'ultimo dei tifosi".

Montella che, per il nuovo anno avrà a disposizione Alvarez, primo acquisto della campagna trasferimenti invernale: "Alvarez è uno ma non stiamo parlando di un giocatorino. Sapete che non me ne intendo ma gli addetti ai lavori dicono che è un grandissimo e se non ha fatto bene in Inghilterra è perché si è fatto male e quel calcio è diverso dal nostro, troppo fisico. Qui farà benissimo".

Mercato in entrata, ma non solo. Inevitabile parlare anche delle cessioni, partendo da quella di Soriano: "Se venderò giocatori a gennaio? Come ve lo devo dire che non vendo a nessuno. Restano tutti e farò altri 2 o 3 regali al professor Montella che lo merita. Poi se arrivasse uno con 15 milioni per Soriano ne parleremmo tra noi, ma non succederà. Di mercato dovete parlare con i miei dirigenti ma sono i soliti nomi che circolano, non mi fate ripetere. Magari aggiungete alla lista Kramaric che lo seguiamo da un anno".

Alquanto singolare anche la risposta che riguarda le voci circolate nella città ligure di un imminente cessione della società doriana: "Se mi dice Volpi? Le rispondo selvaggina (ride, ndr). Sempre lì volete finire: non c'è nulla, finitela con questa storia".

"Dove trovo i soldi? Ancora non l'avete capito che i soldi in questo calcio sono quasi sempre virtuali? Voi pensate che uno per prendere un giocatore spende 10 milioni ma non è realmente così. Oggi è tutto un pagamento a rate e con le cifre che finiscono appuntate alla Lega. Ovviamente i club coprono con le fidejussioni bancarie ma sui giornali si scrive sempre venduto a 10, venduto a 30, ma non sono milioni che si toccano. E comunque i soldi non sono tutto, serve passione, serve aumentare i ricavi".

Dagli auguri di Natale appena passato ad un augurio al popolo blucerchiato, ed alla sua Sampdoria, in vista del 2016: "Vincere il derby, che a Genova ho capito che vale come una Champions e poi tornare in Europa senza l'aiutino, sulle nostre gambe".