Il 2015 per tutto il Torino sarà soprattutto l'anno dello splendido percorso in Europa League, culminato con la vittoria in casa dell'Athletic Bilbao. Il Torino è stata la prima italiana della storia a vincere sul campo dei baschi e fra i protagonisti di quella sfida ci fu anche Maxi Lopez.
L'attaccante argentino ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport di presente, passato e futuro. Intanto è arrivato il rinnovo di contratto con il Torino, nonostante diverse altre proposte. Una carica in più per la seconda parte di questa stagione: "Ho ricevuto diverse chiamate. Quelle dall’Italia non le ho nemmeno ascoltate, ma ne sono arrivate anche da altri quattro Paesi. Poi ho fatto una scelta di vita e ora sono felice con me stesso. Spero di migliorare i 12 gol della scorsa e di giocare sempre. Peso? Ci sono momenti in cui mi rilasso di più, come in estate, ma poi mi rimetto sotto. Ora fisicamente mi sento al 70% e nel girone di ritorno, storicamente, mi comporto meglio. Vedrete. Io ho sempre ottenuto tutto con il lavoro e la fatica. E soprattutto, non mollo mai. Mi considero una persona fortunata, perché faccio ciò che era il mio sogno. Social? Non mi trovate da nessuna parte, per me sono più importanti i rapporti umani."
Come ad esempio quelli con Cairo e Ventura, due figure fondamentali di questo Torino che da Maxi si aspettano sempre di più: "Ci aspettiamo tutti qualcosa di più. Ventura si aspetta di più da me, io mi aspetto di rendere di più rispetto al passato. Quando parliamo, mi dice sempre di non accontentarmi. A 20 anni se non giocavo impazzivo, ora continua a non piacermi ma cerco di dare una mano per mantenere la serenità. Voglio essere di esempio ai giovani. Di possibilità per fare casino in carriera ne ho avute tante, e non l’ho mai fatto: cerco di pensare, prima di agire. E poi se non avessi la fiducia dell’allenatore non credo mi avrebbero rinnovato il contratto. Non mi resta che ricambiarla, anche quella del presidente Cairo. Sapevo bene di essere arrivato con lo scetticismo dell’ambiente, ma sapevo anche di farcela perché io credo in me stesso, e in me hanno creduto presidente, direttore sportivo e allenatore. Mi hanno dato loro la forza di far cambiare idea a chi riteneva inutile il mio acquisto."
In effetti qualche tifoso aveva storto un po' il naso al momento del suo arrivo, ma poi il rapporto che si è creato fra l'attaccante e la tifoseria sembra essere speciale: "Si è creato un feeling pazzesco con questa piazza, giorno dopo giorno. Un affetto che sento camminando per strada come nel riscaldamento pre-gara. Coi tifosi, e non solo con loro, c’è grande rispetto e un ottimo rapporto. E’ un ambiente che mi fa sentire importante e c’è un progetto ambizioso: tutto questo mi ha fatto decidere di restare. Il Toro è l’unico club con cui ho rinnovato lungo la carriera: qualcosa vorrà dire, no? E’ stata una scelta di vita significativa. Il 2015 è stato l’anno più importante da quando sono in Italia. Ora voglio fare la storia qui, sono innamorato di questo club."