Il settimo sigillo bianconero accorcia ulteriormente la classifica. La Juventus si impone di misura sul campo del Carpi - 2-3 con brivido finale - e gode del passo falso dell'Inter, ora prima ma con risicato margine. I nerazzurri incappano in una serata storta e cedono alla Lazio nel posticipo del diciassettesima giornata. Alla pausa natalizia, cinque squadre si dividono così i favori del prontostico, con i campioni in carica che tornano a vestire un ruolo di primaria importanza.
Beppe Marotta, dg bianconero, ai microfoni di Radio Anch'io lo sport, si esprime sulla lotta vertice e screma il gruppo di testa, indicando proprio nell'undici di Mancini l'elemento di maggior pericolo. L'Inter difficilmente strappa l'occhio, ma è squadra rognosa, dura da piegare, costruita su principi solidi. Parte da dietro - da una difesa quasi imperforabile - la corsa dei nerazzurri.
"Mancini si nasconde, dicendo che la lotta per la vittoria finale è tra Fiorentina, Napoli e Juventus. Quindi io dico Inter in assoluto. Ha dalla sua la storia della società, un allenatore molto furbo e intelligente, che sa valorizzare al massimo i giocatori che ha a disposizione. Mancini ha assemblato calciatori magari non di grandissima qualità, ma che hanno tanta determinazione".
"L'Inter è una squadra cinica che raccoglie molto. Merita di essere prima. Non bada principalmente alla qualità del gioco, alla bellezza estetica, ma alla sostanza. Con pochi gol è riuscita a avere la testa della classifica. Fra le cinque formazioni di testa è quella che ha fatto meno gol, ma ne ha anche subiti di meno. Ha grande equilibrio tattico. Io dico che la squadra da battere è l'Inter".
Marotta non crede quindi al bluff di Mancini, l'Inter sventola la bandiera Champions - indicando nel ritorno nella Coppa principale l'obiettivo primario, per evitare di alzare ulteriormente l'asticella della pressione - ma cova propositi da titolo, rinfrancati dal cammino prodotto fin qui. 36 punti e un pieno d'autostima.
La Juventus pone il mirino su chi comanda, la Signora risale, è derby d'Italia, Scudetto in palio. Roma, Napoli e Fiorentina permettendo.