Cuore e carattere, al di là delle difficoltà di una partita di quelle ostiche, rognose, che spesso hanno separato il Napoli dalla definitiva consacrazione. Un inizio in salita, tra una parata provvidenziale e qualche peccato di cinismo di troppo: Reina salva, Higuain spreca. Sarri scuote i suoi nell'intervallo, a quarantacinque minuti da una sosta che, nonostante le parole del mister, arriva fisiologica a curare i mali di stanchezze, fisica e mentale, di una squadra che tira la carretta da fin troppo tempo.
Nel ritmo blando del primo tempo, nella superficialità dell'approccio alla gara, nel lento vagare di Allan in campo tutte le immagini del Napoli stanco, visibilmente saturo di impegni e fatiche nazionali ed internazionali. Tuttavia c'era da archiviare, nel modo più degno possibile, una prima parte di stagione assolutamente fantastica: 17 i successi degli azzurri di Sarri nelle ultime 21 partite giocate (7 di coppa). Un inizio in sordina quello dei partenopei in campionato, così come quello di Bergamo, prima di prendere consapevolezza dei propri mezzi e volare in Italia ed Europa: la parabola azzurra è quella dell'Atleti Azzurri d'Italia, che prende corpo davanti alle 'prime volte' della stagione azzurra.
Il primo rigore (se però la mira e la pressione sul prescelto è questa, meglio non averli), la prima espulsione, il primo gol in campionato da calcio d'angolo. La corsa di Higuain è quella della liberazione, dalle catene di una partita che lo aveva visto imbrigliato mentalmente nella prima frazione e da un periodo buio che aveva caratterizzato una scarsa vena del principe del campionato nelle ultime due gare.
Il piglio della ripresa è tutt'altra cosa. I partenopei lottano su ogni palla, dopo aver perso ogni 'seconda palla' possibile nella prima frazione, quando arrivavano sempre in ritardo sulle palle vaganti. Un moto d'orgoglio, di reazione: Hamsik sblocca, con fortuna, dal dischetto; Higuain ipoteca dopo il brivido confezionato da Denis e Gomez. Il Pipita trascina ancora una volta il Napoli, stavolta senza aiuto alcuno: sgomita, soffre, esplode. L'ennesimo abbraccio a Sarri, il ringraziamento sentito dopo il gol del 2-1, tanto sperato e provato in allenamento, rispecchia tutto ciò che è il Napoli ad oggi: la squadra si fida del mister, delle sue idee e scende in campo con la stessa carica agonistica dell'allenatore toscano.
Higuain risponde alle critiche estive firmando 16 gol nelle prime diciassette uscite stagionali: numeri clamorosi, che lanciano il centravanti dell'albiceleste verso il titolo cannonieri, forse il Napoli verso il suo sogno. Mancava il gol di testa all'ex Real Madrid ed è arrivato nel momento decisivo. Il contropiede su lancio del capitano slovacco mette il sigillo sulla vittoria dei partenopei: cinismo, quello mancato nel primo tempo, ritrovato in tempo per cullare ed alimentare la rincorsa all'Inter, scivolata successivamente in serata.
Il Napoli c'è, espugna Bergamo dopo due gare di appannamento e approccia alla pausa natalizia da seconda della classe, assieme alla Fiorentina di Paulo Sousa ad un passo dalla capolista. Adesso è il momento di ricaricare le batterie, al netto della voglia di Sarri di scendere in campo e dimostrare la forza del suo Napoli. Adesso è il momento del mercato invernale, crocevia e spartiacque decisivo che può definitivamente lanciare il Napoli verso il bersaglio grosso: necessario provarci.