Essere leader è una grande responsabilità. Ti senti invincibile come la migliore delle armate ma in realtà sei fragile perchè basta un soffio per farti cadere. Devi mantenere la concentrazione, devi difenderti con le unghie e con i denti se è necessario, sei lì davanti a tutti, non puoi sbagliare proprio ora. Stasera si sceglie quale strada prendere: quella tortuosa o quella più lineare. Nessuna delle due è priva di insidie, perchè sulla via per Milano non sei da solo: è la via delle squadre più grandi, degli avversari più forti, la via delle notti di Champions.
Massimiliano Allegri avrà riflettuto a lungo sul significato di questa partita. Anche il 22 Aprile scorso, giorno di Monaco-Juventus, ridondava la frase "basta un pareggio". Quel giorno la Juve, nella partita apparentemente più semplice, giocò la partita più brutta e rischiosa del suo cammino europeo, che mise in ombra la splendida prestazione di Dortmund e gettò fango sulle possibilità di confermarsi tra le grandi. Ma fortunatamente dagli errori si impara: la Juve non deve guardare il tabellone, non deve essere più razionale di un calcolatore automatico, non deve cercare notizie da Manchester. Deve semplicemente giocare come ha fatto fino a questo momento. Perchè con la sicurezza di Buffon, la classe di Pogba, il talento di Dybala non c'è Siviglia che tenga, non c'è tifo che regga. In questo Siviglia-Juve non basta un pareggio. Vincere è l'unica cosa che conta, come sempre.
Sfida totalmente inedita tra le due compagini. Il bilancio contro le squadre spagnole per la Juve è, nei 57 confronti ufficiali, di 23 gare vinte, 13 pareggiate e 21 perse. Nella scorsa edizione di Champions la Juve è atterrata ben due volte in terra iberica, entrambe nella capitale, perdendo per 1-0 contro l'Atletico Madrid ai gironi e pareggiando 1-1 contro il Real Madrid in semifinale con rete dell'ex Morata. Nella gara d'andata i bianconeri si sono imposti per 2-0 con reti di Morata su colpo di testa al 41' e di Zaza in contropiede all'87'. La gara verrà diretta dal polacco Szymon Marciniak.
Parlando di numeri, alla Juve basta un punto per qualificarsi in testa al girone D, comunque vada la sfida di Manchester in virtù delle due vittorie sui citizens. Se il City non dovesse fare bottino pieno, la Juve potrebbe anche permettersi il lusso di perderla. Il Siviglia invece punta alla vittoria per tentare di agguantare il terzo posto occupato dal Borussia Mönchengladbach, i biancorossi devono però sperare in una sconfitta o un pareggio dei tedeschi in Inghilterra, considerata la migliore differenza reti negli scontri diretti.
Formazione quasi obbligata questa sera per Allegri. Out Mandzukic per un attacco influenzale, Lemina per il protrarsi del problema accusato prima della gara del Barbera e Caceres ancora sulla via del recupero. Il tecnico conferma il 3-5-2 con Buffon tra i pali, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner ad occupare la fascia destra. Marchisio nel ruolo di regista smisterà per Pogba e Sturaro, sulla sinistra spazio ad Alex Sandro, favorito su Evra. Coppia d'attacco formata da Dybala e Morata, con Zaza pronto ad insidiare lo spagnolo.
Anche Emery deve dar conto ad una lista infortunati molto lunga, nella quale spicca la punta di diamante Banega. Il modulo utilizzato sarà comunque il 4-2-3-1 dell'andata con Rico tra i pali, in difesa Coke sulla destra, l'ex Milan Rami e Kolodziejczak centrali, Tremoulinas sulla sinistra. N’Zonzi e Krychowiak agiranno sulla mediana, Reyes, Iborra e Konoplyanka sulla trequarti. Negli undici titolari non troviamo gli ex della serata Llorente e Immobile, spazio come unica punta d'attacco Gameiro.