Dietro alla risalita in classifica dei ragazzi di Max Allegri, in queste ultime 5 giornate di A, non ci solo Dybala, Alex Sandro e Mandzukic, ma anche un altro giocatore che nonostante abbia avuto una media voto di 6 a partita in questa annata si sta rivelando vitale nel cuore del centrocampo bianconero: stiamo parlando di Claudio Marchisio. Il centrocampista 29enne, a cui Allegri ha affidato le chiavi del centrocampo dopo le partenze di due pezzi da novanta come Pirlo e Vidal quest'estate, infatti, è tra gli artefici della remuntada juventina. Dopo un inizio di stagione difficile, a causa di due infortuni che gli hanno fatto perdere ben 7 delle prime 10 gare di A, tra cui gli scontri diretti in trasferta contro Roma e Napoli, sta piano piano tornando ai suoi ottimi livelli e allo stesso tempo sta diventando una sorta di amuleto per la squadra: con lui in campo infatti la Signora non ha mai perso. 6 vittorie e 2 pareggi nelle 8 partite disputate in campionato; con Marchisio assente, solo 2 vittorie, 1 pari e ben 4 sconfitte. Diamo uno sguardo allora alle sue statistiche finora in A (Fonte whoscored.com):
Presenze: 8
Minuti giocati: 676
FASE DIFENSIVA
Tackle a partita: 1.9
Falli a partita: 1.6
Palloni intercettati a partita: 3
Rinvii a partita: 1.3
Dribbing subiti a partita: 1.3
Chiusure a partita: 0.1
Cartellini gialli/rossi: 3/0
FASE OFFENSIVA
Gol: 0
Assist:0
Tiri a partita: 1.4
Passaggi chiave a partita : 0.9
Dribbling riusciti a partita: 0.5
Falli subiti a partita: 0.6
Palle perse a partita: 0.4
Controlli sbagliati a partita: 0.6
PASSAGGI
Passaggi effettuati a partita: 66.9
Percentuale passaggi riusciti a partita: 90.7
Cross a partita: 0.1
Lanci lunghi effettuati a partita: 8.3
Numeri che significano solidità, sicurezza e garanzia per uno come lui che non è un regista ma che lo può fare grazie alla sua notevole duttilità. Allegri non gli chiede di essere Pirlo date le caratteristiche ben diverse: Marchisio è più votato agli inserimenti con/senza palla, tipici della mezzala, ha una buona visone del gol, e Max gli chiede di dare solidità a una difesa che non prende gol da 4 giornate (da Empoli-Juventus 1-3 dell'8/11/2015) mostrando lucidità, cinismo e concentrazione da grande squadra, oltre ad osare in alcune circostanze, cosa che non sono stati in grado di fare Padoin, Lemina ed Hernanes in quel ruolo. Inoltre l'utilizzo del 3-5-2 lo avvantaggia dato che è un modulo di casa alla Juve da 4 anni che lui conosce molto bene e che l'anno scorso aveva caratterizzato la prima parte del girone d'andata, salvo poi tornare utile in Europa a marzo quando la "Vecchia Signora" si ritrovava in fasi della gara da gestire. Già nella scorsa stagione aveva iniziato le prime prove in quella posizione durante l'infortunio di Pirlo (con ottimo successo) seppur col 4-3-1-2.
Claudio rappresenta dunque la chiave di volta per Massimiliano Allegri. Leader silenzioso, carismatico, ma anche tecnico, di una squadra alla ricerca di certezze e che vuole proseguire con questa striscia positiva dopo i tanti cambiamenti estivi e l'inizio di campionato col freno a mano tirato: il poliedrico centrocampista bianconero si è rivelato nei fatti decisivo per le sorti di Madama. Qualità, quantità e personalità sono doti fondamentali per aiutare il processo di crescita della Juve che forse non è più la favorita per lo Scudetto, ma potrà certamente dire la sua. Anche grazie al fattore Marchisio.