E' ufficiale, la Juve è tornata. Quinta vittoria consecutiva, raggiunta momentaneamente la Roma a quota 27 punti. Succede tutto nel primo tempo con il goffo autogol di Gentiletti (propiziato da un ottimo Dybala) e la rete dello stesso argentino, sempre più trascinatore della Vecchia Signora. E' crisi nera, invece, per Pioli e i suoi. Dopo Empoli, altro ko subito (questa volta in casa) in quello che una volta era il fortino di una squadra votata all'attacco. Le incertezze difensive dei biancocelesti e la concretezza di una Juve in crescita hanno fatto la differenza.
Pioli vuole giocarsela a viso aperto, affidandosi al 4-2-3-1 con cui aveva fatto faville la stagione passata. La difesa,complice l'ormai perenne assenza di De Vrij, recita Basta, Mauricio, Gentiletti e Radu a difesa di Marchetti. Biglia e Parolo a fare da schermo in mediana, mentre i tre dietro Klose sono, a sorpresa, Kishna, Milinkovic e Candreva. Out Felipe Anderson che colleziona la seconda panchina di fila dopo quella di Empoli. Fuori causa Lulic (ne avrà per circa un mese) a causa dello sfortunato incidente per il quale ha rischiato di perdere parte di un dito.
La Juventus di Allegri risponde con il classico 3-5-2, cavallo di battaglia delle ultime uscite, zeppo di certezze nonostante l'assenza di Pogba per squalifica. Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini completano il reparto arretrato. Marchisio in cabina di regia, ai suoi lati Sturaro e il redivivo Asamoah fanno il lavoro sporco. Per il ghanese è solo la tredicesima partita nell'ultimo anno e mezzo, il che la dice lunga riguardo la sfortuna accanitasi sull'ex Udinese. Lichtsteiner e lo stantuffo Alex Sandro a presidiare le fasce,davanti il corazziere Mandzukic e l'indiscutibile Dybala. L'argentino sta prendendo per mano una Juve orfana di Tevez e anche stasera ha dato sfogo a tutto il suo repertorio.
L'avvio di gara è equilibrato: le due squadre si studiano ma è la Lazio che cerca di essere aggressiva, sin dalle prime battute, e alzare il suo baricentro. Esattamente al 7' minuto però arriva la doccia fredda. Discesa di Alex Sandro sulla sinistra, cross teso al centro con Mauricio che allontana ingenuamente sui piedi di Dybala. L'argentino calcia forte trovando la deviazione sfortunata di Gentiletti, nel cuore dell'area di rigore biancoceleste. La Juventus, di fatto al primo affondo, trova la rete del vantaggio mettendo il match sui binari giusti.
La reazione dei laziali non c'è, o meglio, è alquanto confusionaria, e Candreva e compagni non riescono a scalfire la solidità del trio difensivo di Allegri. Le lacune difesive della squadra di Pioli vengono a galla,sotto i colpi di Dybala e soci, ed è proprio al 32' che la Joya permette ai suoi di raddoppiare. Altro disimpegno errato di Mauricio, Mandzukic lavora bene il pallone per il compagno di riparto che, dopo un doppio palleggio al volo, trova la coordinazione per trafiggere Marchetti. La Vecchia Signora è padrona del match, i biancocelesti sono frastornati non riuscendo praticamente mai a conludere verso la porta di Buffon nell'arco della prima frazione. Si va al riposo sul due a zero per gli ospiti.
Nella ripresa mister Pioli inserisce Keita e Felipe Anderson nella speranza di dare vivacià ad un reparto offensivo alquanto abulico. Tuttavia, la pressione dei suoi non crea grossi grattacapi al portierone della nazionale, il quale riesce a disimpegnarsi facilmente su un paio di conclusioni centrali. Il secondo tempo scivola via senza grossi patemi d'animo, con la consueta girandola di cambi e qualche cartellino giallo di troppo sventolato dall'arbitro Banti. La Juve si rintana, quasi come una provinciale, nella sua metà campo chiudendo tutti gli spazi. Allegri nel finale inserisce Cuadrado per dare freschezza sull'out di destra, disponendo i suoi con un 5-4-1 tutt'altro che offensivo. Pioli si gioca la carta Matri nel tentativo di riaprirla. Ma non basta. Finisce 0-2 per i bianconeri.
Una Juve cinica e concreta, che ha ritrovato fiducia in sè, affossa Pioli e la Lazio, agguanta la Roma in classifica spedendo i capitolini a 5 lunghezze dala zona Europa. Allegri non fa proclami, ma adesso possiamo dirlo: attenta Serie A, la Vecchia Signora è tornata ed ha un abito tutto nuovo.