L'estate scorsa la dirigenza della Juventus ha rinforzato la squadra con esperienza e gioventù, mischiando grandi acquisti e grandi nomi ad altri passati magari sotto traccia, ma che si stanno rivelando ora elementi imprescindibili per una squadra giovane e in crescita. Tra questi c'è senza ombra di dubbio Stefano Sturaro, pagato intorno agli 8 milioni (bonus compresi) e lasciato in prestito a Genova, sponda rossoblu, nella scorsa stagione. Almeno all'inizio. A gennaio, complice il poco spazio trovato e forse anche la consapevolezza da parte della dirigenza del Genoa di non avere più il giocatore a disposizione negli anni a seguire, i bianconeri lo hanno riportato a Torino per farlo crescere nel contesto Juve.

I risultati senza ombra di dubbio si sono visti quasi da subito: tanta panchina all'inizio, ma poi, visti gli infortuni, il suo utilizzo è aumentato a dismisura e con esso il feeling con Massimiliano Allegri. Il tecnico ha insistito molto sul ragazzo, riponendo fiducia in lui tanto da schierarlo titolare nella semifinale di Champions League contro il Real Madrid, nella gara d'andata giocata allo Juventus Stadium vinta 2-1 dai bianconeri. Una scelta dovuta anche all'infortunio di Pogba, ma che rappresenta comunque un esordio da titolare in Champions e contro le Merengues in una semifinale: cosa non da tutti. E, nota a margine, come ringraziamento l'ex Genoa ha salvato un gol praticamente già fatto da James, oltre a giocare una partita di corsa e di cuore. Non male.

Era solo l'inizio. La stagione scorsa infatti Sturaro l'ha chiusa da alternativa, mentre questa l'ha iniziata di fatto da titolare: in campo in Supercoppa Italiana, titolare contro il Manchester City all'Etihad, così come a Torino. Per ora in stagione siamo a quota 12 presenze e 919 minuti giocati: minuti pesanti, anche in momenti difficili. Il centrocampista classe 1993 è di fatto, ad oggi, la prima alternativa al trio formato da Khedira, Marchisio e Pogba. Ha superato Hernanes nelle gerarchie (anche se è un tipo di giocatore diverso) e i problemi fisici di Pereyra e Asamoah lo hanno agevolato.

Sturaro sta sorprendendo per l'abnegazione, per l'intelligenza tattica e per la personalità con cui scende in campo e porta la maglia bianconera. Il ragazzo non ha certamente paura, anche perchè giocare all'esordio in Champions contro il Real Madrid senza dubbio rende più forti e non è stato travolto dal peso di giocare in una grande squadra come la Juve venendo da un contesto totalmente differente. Le sue caratteristiche inoltre lo rendono un giocatore quasi unico: interno di centrocampo a due o a tre, giocatore fisico con buoni tempi di inserimento, con più corsa e forza che tecnica.

In questo momento della stagione, in particolare nelle ultime tre gare con Milan, Manchester City e Palermo (che ha giocato per intero) si è rivelato il sostituto perfetto di Khedira, sicuramente con meno doti tattiche in fase offensiva, ma più istintivo. Vale la pena ricordare e rimarcare che si tratta pur sempre di un ventiduenne alla sua prima stagione intera alla Juventus. Proprio la sua giovane età e la relativa inesperienza fanno pensare che Allegri insisterà molto su di lui quest'anno per renderlo totalmente pronto per la prossima stagione.

Il punto di miglioramento più evidente, come detto, è senza dubbio quello tecnico, e con un mister come il livornese migliorare sotto quell'aspetto è facile. Allo stesso modo, ancora troppe volte è tatticamente impreciso in fase di possesso palla: gli manca l'ultimo passaggio o spesso la conclusione.

La certezza è che la società crede in lui e nelle sue potenzialità, la carta d'identità lo aiuta, è inserito bene in gruppo e soprattutto, cosa da non sottovalutare, è italiano. E in un periodo in cui sono gli stranieri a far da padroni nel nostro campionato, uno come Sturaro può già rappresentare un punto di riferimento per i ragazzi dei settori giovanili, per la grinta e per il cuore. Magari, sognando anche una chiamata negli azzurri di Conte.