La Torino di cuore granata si risveglia nell'attesa. Derby della Mole, da primi della classe, almeno nella metropoli del nord. Tre lunghezze da custodire con orgoglio per intrappolare i rivali nelle sabbie mobili di metà classifica. La Signora annaspa in terreni mai esplorati di recente e chiede alla stracittadina segnali di ripresa, il Toro vuole azzannare la preda ferita, ma conosce la pericolosità dell'undici di Allegri e si interroga sui limiti palesati nel turno recente con il Genoa. 3-3 casalingo, firmato Laxalt al minuto 94, dopo il vantaggio in zona recupero griffato Tachtsidis. Una botta alle certezze di Ventura, una crepa nella ferrea anima granata.

Conta parecchio il derby - in termini numerici, ma anche emozionali - è la via per cancellare delusioni - pari con il Grifone, ma anche batosta all'Olimpico con la Lazio - e riprendere il filo casalingo, strappato dall'amaro calice da trasferta. Si gioca allo Stadium, difficile però chiamarla "partita esterna". Pubblico bianconero, cuori divisi, pulsanti. Il Torino traccia una linea, porta dal derby alla gara con l'Inter del prossimo week-end, due match, sulla carta, di rincorsa, due match costruiti per esaltare guerrieri di campo.

Assenze pesanti in casa granata, su tutte quella di Maksimovic. Due mesi circa per rivederlo in campo con i compagni. Out, per la gara odierna, anche Avelar, Gazzi, Obi, Farnerud, Martinez e Jansson. Il Torino non si snatura, non è nelle corde di Ventura. Medesimo spartito, 3-5-2 al via, con Quagliarella, un passato alla Juve tra alti e bassi, a trascinare la "bestia" granata. Abbondanza soprattutto nel settore offensivo. Maxi Lopez in vantaggio su Belotti per affiancare Quagliarella, con Amauri in panca.

Da valutare anche la condizione di alcuni effettivi dopo il turno infrasettimanale. Vives in regia, mezzali Benassi e Baselli. Al primo, Ventura chiede dinamismo, interdizione, al secondo qualità, per accendere la manovra alle spalle del duo d'attacco. A sinistra, spazio a Molinaro, sul fronte opposto agisce Bruno Peres. Zappacosta a disposizione.

Glik comanda il settore di difesa, ai suoi lati i veterani Moretti e Bovo. Padelli chiude a doppia mandata la porta.

Alle 18 il via, fischia Rocchi.