Juve al lavoro, in tutti i sensi. Al lavoro a Vinovo in vista della trasferta imminente di Reggio Emilia per affrontare il Sassuolo. Al lavoro anche per tornare grande, un passo per volta. E la vittoria di ieri contro l'Atalanta ha rappresentato un buon crocevia, specialmente perchè si è rivista la solita Juventus, quella graffiante e che domina le partite, trascinata da un Paulo Dybala stellare dopo le tante, troppe voci che si sono rincorse la scorsa settimana riguardo al suo impiego e non solo. Che l'argentino sia il futuro di questa Juventus è fuori discussione, che possa essere anche il presente a questo punto è un dubbio che ci si può porre. E un dubbio che si è anche felici di porsi.
L'ATTACCO - L'argentino è stata sicuramente la nota più positiva di ieri, così come il ritorno ai suoi livelli di Paul Pogba e il gol di Mario Mandzukic, oltre al fatto che i bianconeri hanno mantenuto la porta inviolata per la terza partita consecutiva. Da affinare ancora la fase offensiva: si è creato molto di più di quanto si è realizzato, anche per merito di un super Sportiello, che continua a candidarsi sempre più come erede designato di Buffon, in barba ai tanti che hanno ricevuto questo appellativo prima di perdersi. Con il Sassuolo Dybala dovrebbe guidare ancora l'attacco, concedendo un turno di riposo a un Mandzukic che ancora non appare al 100% fisicamente. Dovrebbe ritrovare spazio da titolare Alvaro Morata insieme a Juan Cuadrado: il colombiano è stato un elemento chiave nell'attacco di Allegri e ha sorpreso la scelta di farlo riposare ieri, anche se la sua mancanza non si è sentita. Il suo ritorno sulla destra sarà però fondamentale per spezzare gli equilibri.
L'INFERMERIA - A rappresentare gli aspetti negativi della partita di ieri ci sono gli infortunati, i quali si vanno ad aggiungere a Caceres e Lichtsteiner. Il più grave è quello di Roberto Pereyra, accasciatosi al 37': gli esami hanno evidenziato una lesione di secondo grado del muscolo semimembranoso della coscia destra e per lui saranno ben 40 i giorni di stop. Ieri in partita gli è subentrato Kwadwo Asamoah, che ha giocato una buona gara al rientro, ma l'ha chiusa malconcio anche lui, tant'è che dovrà stare fermo 20 giorni per una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. I due non hanno dunque preso parte all'allenamento mattutino, seduta regolare per chi non ha giocato e scarico per i titolari di ieri. Con la testa già a Sassuolo.