Chievo - Hellas, il derby. Scontro frontale per alzare una mano sulla città di Verona, sancire una supremazia oltre la classifica. Stati d'animo opposti, Maran si presenta alla gara forte di un inizio sorprendente, 11 punti, 3 successi, prestazioni da stropicciarsi gli occhi. Nell'ultimo turno, pari al Mapei Stadium, con Pepe che risponde a Defrel e l'undici ospite vicino all'intera posta più volte. Di contro, Mandorlini insegue ancora la prima vittoria dopo sei tornate. Tre pareggi, altrettante sconfitte, un conto aperto con la sorte.
Alla vigilia della gara più sentita, il tecnico del Verona valuta la condizione di diversi acciaccati e, specie nel reparto d'attacco, si prepara a soluzioni d'emergenza. Luca Toni è fuori, Pazzini è a un passo dal forfait. L'attaccante, fermo per un problema accusato contro l'Inter, tenta il disperato recuperato, ma al momento la soluzione più probabile vede Jankovic e Wszolek davanti. Anche Siligardi, infatti, non è al meglio.
A completare la lista nera, Marquez, Romulo, Ionita e Fares. Da valutare Greco e Gomez.
Hallfredsson e Sala, non al 100%, garantiscono comunque la presenza per l'anticipo del sabato. Tocca a loro comporre la mediana, con Viviani perno centrale. In difesa, davanti a Rafael, schieramento a cinque, con Pisano a destra, Souprayen a sinistra, Bianchetti, Moras e Helander al centro.
Meno problemi per Maran. Il Chievo deve rinunciare ad Izco e M'Poku, ma può contare su diversi effettivi in ottima condizione. Il modulo è il 4-3-1-2, con Birsa alle spalle di Paloschi e Meggiorini. Rigoni guida la mediana, Hetemaj mezzala sinistra, Castro mezzala destra. Tra i pali Bizzarri, l'esperienza di Cesar e Gamberini al centro, Gobbi terzino sinistro, Frey sul fronte opposto.
Un solo ballottaggio, quello tra Rigoni e Pinzi nel mezzo.