Quello che era iniziato come un sogno, per i tifosi bianconeri, sta divenando sempre di più un incubo: su due partite giocate in campionato nel nuovo stadio, infatti, l'Udinese non ha trovato ancora la vittoria nella propria nuova casa. Un segnale che fa scurire in volto i tifosi, oltre alla dirigenza Pozzo come hanno ben immortalato sabato le telecamere di Sky.
Il discorso stadio, però, è forse l'ultimo mattoncino in un'analisi che non può non sottolineare una mancanza di spina dorsale della squadra: troppo leona nel primo tempo, inerte nel secondo. E siamo solo alla quarta giornata, contro un club che lotta per non retrocedere per giunta. Le cose cominciano a puzzare al Friuli.
Le scommesse sul primo marcatore nell'impianto ristrutturato hanno finalmente trovato una vittoria: Zapata, l'elemento nuovo dell'attacco arrivato da Napoli. Niente Totò Di Natale, che mi sa si vedrà sempre di meno nella lista marcatori, ma ciò non toglie che la sua partita sia da plaudire con una sufficienza più che data, come addirittura il solito Karnezis, costretto a limitare i danni.
Sì, perché si parla di 1-2, ma a vedere la difesa friulana il passivo potrebbe essere stato molto più pesante. Ulteriore punto dolente che fa snervare i supporter bianconeri, costretti pure ad assistere all'uscita anticipata dal campo di Kone, espulso per doppia ammonizione: non si va da nessuna parte così, anche se si ha fama di essere “gladiatori” in campo.
Il risultato del Friuli rappresenta una beffa non poco crudele per l'Udinese: prima in vantaggio, poi pareggio, pareggio, chiusura a salvare il risultato con il cambio di Marquinho per Zapata, e infine rosso al centrocampista greco già citato. Mancavano i tuoni e la risata malefica sopra lo stadio, per completare il quadro nefasto di una serata pessima per le zebrette.
Non c'è bisogno di scriverlo, anche perché lo abbiamo già fatto: i tifosi non sono affatto contenti. E non lo è nemmeno patron Pozzo, né il mister Colantuono che per poco non replicava il divertente siparietto dei Simpson, tra Homer e Bart (“maledetto bacarozzo, io ti strooozo!!!”), con Kone. Anche perché questa sconfitta, finalmente, fa capire lo stato della squadra: a pezzi. Tutto da rifare.
È un ritratto che certamente non rende onore alla dura preparazione estiva impartita dal Cola, ma è l'unica cosa che si legge in campo. Non si può essere già stanchi dopo 45 minuti, nemmeno i Giovanissimi Regionali ragionano così, per cui la prima cosa da fare è lavorare sulla squadra, anziché sulla tattica. E per farlo ne serve una: prima della pausa natalizzia si rivedrà un barlume di gioco tra le fila friulane?