Ieri sera ho staccato dal lavoro intorno alle 23:00, quindi niente Roma – Juve e niente serata di Serie A. Sto per controllare i risultati su internet quando trovo un messaggio di G., il mio coinquilino torinista “3-1. Baselli ne scarta quattro, passa la palla, gliela ripassano, dribbla Borja Valero e fa goal da 25 metri”, poi un altro “Mi sono eccitato” (versione edulcorata).
Mentre corro con il motorino per raggiungere il televisore provo a figurarmi il goal, la partita, il Torino capolista. Poi scoprirò che la posizione è del Chievo, ma questa è un’altra storia.
Negli occhi c’è ancora Torino – Frosinone, c’è il goal di Soddimo, un primo tempo così così ed una ripresa lucida anche se poco cinica. E poi c’è la curiosità di vedere Belotti in granata, giocatore per il quale nutro un amore tanto viscerale quanto inspiegabile, voglio scoprire se ha giocato e come.
Cominciamo con le note negative: Belotti non ha messo piede in campo. Va beh, mi fido di Ventura, dovrà ancora adattarsi.
Numero due, seconda rimonta in altrettante giornate. Tradotto: un altro primo tempo buttato via. Mi infastidisce pensare che una squadra possa sbagliare regolarmente l’approccio psicologico alla gara, e il Toro lo fa almeno da un biennio. Il fatto che poi riesca a rimontarla lo vedo come un faro puntato in faccia. E se la squadra avversaria decidesse di difendersi con ordine e divorare in velocità la tua scattante difesa?
Numero tre, ha segnato nuovamente Baselli. Il problema qui sta nell’aver desiderato il trasferimento dell’ex Atalanta in quel di Torino, ma tra i Bianconeri. Sono un simpatizzante juventino che guarda al Toro con gli occhi di chi guarda la bellezza senza tempo del Colosseo. Stesso discorso per Baselli: mi affascina, perciò ne scrivo.
Torniamo alla partita, e riprendiamo dalle note positive.
Oltre alle vittorie, la squadra di Ventura ha portato a 5 il numero delle marcature stagionali (l’anno scorso si è dovuto aspettare il quinto turno), sommandole ad una prestazione roboante nella ripresa contro un avversario decisamente più quotato.
Si sono visti nuovamente i dettami tattici della passata stagione, con i laterali del 3-5-2 sempre alti in fase di costruzione per dare ampiezza alla manovra e togliere così pressione alla coppia formata ieri da Quagliarella (90° goal in 300 presenze in A) e Josef Martínez, poi sostituito da Maxi López.
Senza voler accusare nessuno di plagio, il sistema di gioco ha molti punti in comune con quello juventino-contiano, 3-1-2-4 nelle fasi consolidate di possesso, 5-3-1-1 se il vento cambia.
La differenza sta nell’interazione che hanno le mezzali con la coppia di attaccanti. Se infatti i Bianconeri facevano spesso allargare le punte per creare superiorità numerica sugli esterni e svuotare l’area in favore degli inserimenti senza palla di Marchisio e Vidal, i Granata preferiscono abbassare Quagliarella in appoggio sul lato opposto al pallone, lasciato libero dalla mezzala che si è affiancata al mediano (leggasi coperture preventive), mentre sul lato opposto l’altra mezzala taglia verso l’esterno per favorire generalmente il cross.
La coppia Baselli-Avelar in questo caso sembra combinarsi alla perfezione, come dimostra la pericolosità che il Torino genera sulla fascia sinistra: 2 assist e 5 passaggi chiave per Avelar, 2 goal e 5 passaggi chiave per Baselli (dati Squawka).
La squadra di Ventura si conferma inoltre tra le prime della classe per la pericolosità su calcio piazzato, corner in particolare, con due marcature generate dagli sviluppi di calci d’angolo (Moretti contro la Fiorentna e Baselli a Frosinone), in attesa che tutta la linea di difesa torni ad essere decisiva, davanti come dietro.
La nota dolente è infatti rappresentata dai goal subiti, sostanzialmente identici, con un lancio dalla trequarti destra che ha liberato un uomo tra Glik e Padelli. Direttamente a rete Soddimo, ribattuta di Marcos Alonso dopo la prima conclusione di Kalinić. In entrambe le occasioni né il difensore polacco né Maksimović sono sembrati particolarmente abili nella lettura della situazione che comunque li vedeva svantaggiati dopo due palloni malamente persi in uscita dai compagni.
Ottima infine la gestione dei finali di gara con l’inserimento di Acquah in mediana che ha ridato quantità ad un centrocampo comprensibilmente stanco.
Si chiude un eccellente agosto per la squadra di Giampiero Ventura, con 3 vittorie in altrettanti incontri ufficiali e l’inizio più che positivo di alcuni degli innesti. Resta invece qualche rammarico per quanto riguarda il rapporto tra le occasioni create e le reti messe a segno, soprattutto sui traversoni di Avelar e Bruno Peres né Maxi López né Josef Martínez sono sembrati in grado di rappresentare una seria minaccia per le difese avversarie. Che la pausa per le nazionali possa far integrare e far finalmente esplodere Belotti?