Un'estate da assoluta protagonista per il Torino, prima sul mercato, con la cessione di Darmian e gli acquisti di Baselli, Zappacosta e non solo, e successivamente sul campo, dove Ventura, tra ritiro e prime amichevoli, si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto e dell'inserimento dei nuovi innesti. Adesso, ad una settimana dall'inizio del campionato, è tempo di fare sul serio e di affrontare il primo test ufficiale della nuova stagione. Di fronte, domani, ci sarà il Pescara di Massimo Oddo, gara valida per il terzo turno della Tim Cup.

Giampiero Ventura, come da prassi, è intervenuto in conferenza stampa, dove ha preso la parola analizzando quella che potrebbe essere la prima formazione per la sfida: "Abbiamo una struttura con punti fermi e altri che si stanno inserendo un po' alla volta. Ovvio che partiamo dalle certezze per dare tempo a chi è arrivato da poco di inserirsi. Tutti quelli che sono entrati a far parte del gruppo a luglio hanno una buona base di partenza su cui lavorare, poi occorre la voglia di diventare. Questa estate è stato fatto un ottimo lavoro; abbiamo disputato amichevoli contro squadre di livello minore rispetto ad altri e potremmo pagare qualcosa dal punto di vista del ritmo. Ma fa parte del percorso che l'anno scorso ci ha portato a riunciare a 7 giocatori a dicembre e fare comunque bene in campionato e Europa League, con 16/17 effettivi".

L'analisi del mister genovese non si ferma però alla sua squadra e le successive battute riguardano il Pescara di Oddo, che lo scorso anno è arrivato ad un soffio dalla promozione in Serie A: "Due anni fa in Coppa Italia il Pescara correva molto più di noi, sono partiti bene e poi sono retrocessi, noi abbiamo fatto il contrario. Non dobbiamo aspettarci effetti speciali ma una formazione che sta lavorando per essere una squadra formata da calciatori che vogliono diventare protagonisti".

Il tecnico dei granata, infine, ci ha tenuto a puntualizzare che il progetto di crescita ed affermazione del Torino avverrà senza pressioni e alcuna fretta, lasciando spazio e tempo ai calciatori di maturare e mettersi in mostra sul terreno di gioco, sottolineando gli aspetti cardine di questa maturazione: "La crescita dei calciatori deve avvenire in modo naturale: non mettiamo mai pressione sui nostri giocatori. Tutti sanno che c'è molto da lavorare e sanno che qui ci sono i presupposti per fare bene. Occorrono umiltà, sacrificio e voglia di arrivare".