L'Udinese scoppia come una Granada.

Fortuna che ci sono alcuni giochi di parole che riescono a sollevarci il morale, almeno parzialmente, perchè l'inconsistente prestazione dei bianconeri contro i cugini spagnoli è ancora sotto gli occhi di tutti.

Se le avvisaglie si erano avute nelle ultime uscite, ieri sono state confermate tutte. Non è un problema di preaparazione. O quanto meno, per gli incorreggibili ottimisti, è l'ultima speranza a cui appigliarsi, perchè di fatto l'Udinese ha palesato enormi difficoltà nella manovra del gioco, disattenzioni e leggerezze difensive, sterilità in attacco. Praticamente non funziona niente.

Il solo Karnezis si è dimostrato all'altezza, confermando le prestazioni del campionato scorso: l'estremo difensore greco ha sfoderato un paio di interventi che hanno limitato i danni. E poi tanto nervosismo. Di suo ci ha messo molto l'arbitro iberico, fin troppo fiscale e di parte; il primo a cadere nella trappola è stato Danilo, fattosi espellere per proteste a fine primo tempo quando le squadre si recavano negli spogliatoi. Ma la vera sensazione è che la squadra si sia accorta di avere gli stessi problemi della scorsa stagione e di non riuscire a trovare soluzioni adeguate.

Lo abbiamo fatto notare già da diverso tempo: la rosa è praticamente la stessa che nel campionato scorso è arrivata quartultima; sostanziali miglioramenti tecnici non ci sono stati e se non vogliamo andare incontro ad un destino che sembra già scritto, ed essere la società con lo stadio più bello della cadetteria, è meglio correre ai ripari subito, consegnando a Colantuono almeno altri tre acquisti, anche se in realtà ce ne vorrebero cinque, evitandogli un prematuro esonero.