Una carriera di corsa quella di Stefan Lichtsteiner, che all'anti vigilia della sfida di Supercoppa Italiana che metterà la sua Juventus di fronte, per l'ennesima volta da quando si è trasferito a Torino, l'altra sua squadra italiana, la Lazio che gli ha dato la possibilità di esprimersi a grandi livelli e su grandissimi palcoscenici. La sfida di Pechino richiamerà, inevitabilmente, anche la sfida appena vinta all'Olimpico dai bianconeri in Coppa Italia, quando allo svizzero fu riservato un trattamento poco nobile da parte degli ex tifosi.

"A Roma gli avversari sono abituati a farti giocare. E io ho sempre tanti stimoli quando affronto le romane. Però voglio ricordare che alla Lazio ho trascorso due anni molto belli e importanti, il terzo più difficile. Quanto ai fischi, non mi piacciono, ma non mi fanno nulla. I tifosi sono così: oggi giochi per una squadra e ti amano, domani la cambi e ti odiano. E' la vita del calciatore: se non resisti ai fischi, è meglio che smetti. Però posso capire la loro rabbia. Forse non hanno ancora dimenticato la mia  esultanza dopo il gol segnato il 18 agosto 2013 in Supercoppa a Roma? Ma se non festeggiassi per la mia nuova squadra, vorrebbe dire che non avrei rispetto. Io per la Lazio mi sono sempre impegnato fino all'ultima goccia di sudore. Ma quando si cambia, bisogna dare il 100% per la nuova maglia". 

L'esterno elvetico esordisce parlando dell'ultima esplusione rimediata nell'amichevole persa dalla sua Juventus in terrotorio francese: "All'arbitro di Marsiglia ho detto qualcosa in francese. Nulla di gentilissimo, ma mi ha espulso... Il rosso non ci stava? No. In Francia c'è una cultura diversa, mentre in Italia certe cose puoi dirle, perché gli arbitri sono meno arroganti, conoscono le nostre pressioni. Allegri si è molto arrabbiato? Quando vieni espulso, non è mai una cosa positiva. Non avrei dovuto farlo, però dagli errori si impara: meno male che era solo un'amichevole". 
 
Lichsteiner analizza inoltre anche l'aspetto legato ai contrattempi fisici che hanno costretto alcune pedine fondamentali della rosa bianconera a dover rinunciare alla Supercoppa: "Infortuni solo sfortuna? Conta anche il caldo. E comunque non è la prima volta che ci succede. In queste condizioni, a 40 gradi e con i doppi allenamenti, si fa fatica: basta un attimo per farsi male. Io sto bene, vuol dire che sono un uomo fortunato...". 
 
Si passa al campo ed alla tattica. L'esterno di fascia analizza le sue due posizioni in una difesa a quattro, dove deve stare maggiormente basso, rispetto alla maggiore spinta che può offrire quando gioca esterno alto di una mediana a cinque, con tre difensori di ruolo alle spalle: "Io ho giocato sempre bene con la difesa a 4, è stato così anche alla Lazio. E non è un caso che, da quattro anni, abbiamo la miglior difesa. A livello internazionale è difficile che il 3-5-2 funzioni: se devi fermare gente come Ribéry e contemporaneamente fare la differenza in avanti, diventa dura. Io preferisco giocare a 4, ma mi adatterei anche al 3-5-2. Allegri ha ammesso che potrebbe cambiare modulo se non arrivasse un 10? Beh, anche col 3-5-2 abbiamo vinto tanto e in entrambe le posizioni mi sembra di aver giocato discretamente bene. Io non ho paura di niente, tanto la Juve vuole sempre vincere, anche con l'uomo in meno".  
 
Si parla moltissimo del nuovo corso bianconero, che dopo le perdite di Pirlo, Vidal e Tevez è ripartita da Khedira, Mandzukic e Dybala. Questo il parere di Lichsteiner: "Se siamo ancora favoriti? Veniamo da un'annata difficilmente ripetibile, per fare meglio bisognerebbe vincere anche la Champions. Non è facile confermarsi dopo i quattro scudetti di fila, la Coppa Italia, soprattutto se perdi tre pedine di qualità, fondamentali anche a livello umano. Per lo scudetto ci sentiamo i più forti? Sì, perché l'ultimo l'abbiamo vinto noi. Sappiamo di essere fortissimi, perché giochiamo sempre per vincere, anche se le altre si sono rinforzate". 

Infine, per quanto riguarda l'imminente impegno della Supercoppa e sugli avversari della Lazio, l'elvetico chiosa così: "Prendersi la Supercoppa può servire a mandare già un messaggio chiaro alla concorrenza? Conta solo giocare bene e vincere questo titolo. La stagione è lunghissima. Lazio? E' una buonissima squadra, ricordo che il 20 maggio in finale di Coppa Italia giocò un'ottima partita contro di noi. Fu complicatissimo vincere, per sabato mi aspetto un'altra bella lotta".