Il Torino in vista della prossima stagione ha un obiettivo ben chiaro: l'Europa. Dopo aver fatto grandi cose in Europa League lo scorso anno e sfiorato di nuovo la qualificazione, è pronto alla nuova stagione. A confermarlo è proprio il tecnico del Torino, Giampiero Ventura, dal ritiro dei granata a Bormio ha parlato ai microfoni di Sky sport:"'Vogliamo e speriamo di confermare quanto di buono fatto nelle ultime due stagioni. Con l'intento di migliorare sempre. Il Torino è un club storico e deve ambire a grandi traguardi. Qui a Bormio ci hanno accolto a braccia aperte e trattato bene per l'ennesimo anno di di fila. É il posto ideale per un ritiro. Siamo contenti. Non vogliamo solamente tornare in Europa ma vogliamo fare in modo che il Toro possa giocarsela ogni anno su ogni fronte e contro qualunque avversario. Vogliamo confermare il trend e ripeto vogliamo costruire un progetto importante. Abbiamo lavorato col gruppo al completo negli ultimi 6-7 giorni. Ho visto grande disponibilità da parte di tutti, oltrechè la voglia di mettersi in discussione. Queste sono le basi per poter lavorare bene".
Ultimo giorno di lavoro a Bormio per il Torino che ora prende due giorni di pausa e poi salirà a Chatillon per continuare la preparazione estiva. Il tecnico ha parlato del prossimo campionato e delle avversarie : "Credo che sarà un torneo molto equilibrato, probabilmente più dell'anno scorso. La Juve ha perso giocatori importanti come Tevez e Pirlo, ma allo stesso tempo ha acquistato giocatori di livello assoluto. Certo, non è mai facile restare in cima. Il Napoli di Sarri, che è e resta un valido allenatore, ha le carte in regola per disputare un ottimo torneo. Discorso simile per la Fiorentina che si è affidata all'esperienza di Paulo Sousa. Molto se non tutto dipenderà da come l'allenatore reagirà al primo impatto da tecnico con il campionato italiano. Credo che il Milan con Mihajlhovic potrà davvero sorprendere tutti. Sono quasi certo che faranno un grande campionato con lui in panchina. Fare l'allenatore è una cosa, fare l'allenatore del Torino è un altra. Se si pensa di arrivare qui e trovare un posto come un altro per allenare, ci si sbaglia: qui c'è un amibiente diverso dagli altri perché c'è una storia unica dietro. Quando sono arrivato qui, come prima cosa ho voluto capire cosa significa il Toro. Cosa significa il granata. Se no avrei rischiato di trovarmi in difficoltà"
Giampiero Ventura vede per i granata un futuro radioso, non solo sportivo ma anche economico: "Voglio, anzi spero che inizi un percorso straordinario. Torino è particolare, prima di poterla vivere, devi imparare a capirla e non è semplice. La storia di questo club è talmente grande che se non hai la piena consapevolezza di cosa sia il Toro, allora non puoi allenare. Penso di aver dato tanto al Torino e il Torino mi ha dato altrettanto. Mi sento gratificato. La gente ha capito che siamo dei professionisti seri, che non si nascondono dietro i piagnistei. Lavoriamo per costruire qualcosa di importante. Abbiamo circa 10mila abbonati e c'è ancora tempo per sottoscrivere la tessera. Non penso siano pochi, certo se ripenso che contro il Brommapojkarna eravamo in 20mila persone a metà agosto, oppure all'ultima col Cesena, a campionato chiuso, anche il quel caso con lo stadio pieno, uno potrebbe dire che 10 mila abbonati sono pochi. Ma in realtà non è così. Bisogna considerare anche e soprattutto il difficile momento storico attraversato dal Paese e dalla Città. Io sono solo che i nostri tifosi si sentono nuovamente orgogliosi e hanno voglia di divertirsi. Poi in generale la tifoseria granata mostra sempre un certa diffidenza, ma credo di poter assicurare una cosa: chi fa l'abbonamento, porta a casa un affare "
Dal ritiro di Bormio, il tecnico si è soffermato infine sulla rosa granata "La rosa è completa, manca un ultimo tassello. E poi saremo in grado di portare avanti il lavoro iniziato quattro anni fa, che mira a far tornare il Toro quello che è stato. L’ultimo rinforzo non so quando arriverà e non fatto richieste particolari in merito. Io faccio l’allenatore. Mi aspetto però che chiunque arrivi lo faccia con lo spirito giusto e con voglia di mettersi in discussione. Che tipo di attaccante serve? Certamente non faccio nomi, ma occorre un giocatore che abbia rapidità e attacco della profondità, viste le caratteristiche di chi abbiamo già. Per quanto riguarda le cessioni, chiaro che se qualcuno vuole andar via è inutile tenerlo. Io al massimo posso dare dei consigli. Tutti vorrebbero giocare in Champions League: ma per arrivarci c’è la porta principale o quella di servizio. Se non hai la possibilità di entrare da quella principale, meglio aspettare ancora. A me però sembra che tutti i nostri giocatori siano orgogliosi di stare al Toro: una bella gratificazione per il lavoro fatto in questi anni”.