“Dimidium facti, qui coepit, habet”, letteralmente “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Forse Orazio Flacco, poeta latino, aveva pronunciato questa massima in maniera alquanto avventata. Ricordiamo per esempio la prima disgraziata amichevole affrontata dalla Juventus esattamente un anno fa, la prima del ciclo di Max Allegri: sconfitta per 2-3 contro il Lucento, compagine piemontese che milita in Eccellenza. Il prosieguo della stagione appena trascorsa appartiene alla storia e non c’è neanche bisogno di rammendarla. Chissà se l’amichevole disputata quest’oggi a San Gallo contro il Borussia Dortmund abbia la stessa valenza, perché sempre di sconfitta si parla. 2-0 senza storia per i gialloneri, che hanno dominato la partita soprattutto sul piano fisico. Decisive le reti di Aubameyang e Reus, una per tempo.
Tutto esaurito all’Arena di San Gallo. Il neo tecnico del Borussia Thomas Tuchel eredita il modulo del suo predecessore Klopp e parte con il classico 4-2-3-1: Burki, Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer, Gundogan, Weigl , Kampl, Reus, Mkhitaryan, Aubameyang in campo dal primo minuto.
Massimiliano Allegri deve fare a meno dell’esordiente Khedira, a causa di un affaticamento muscolare,di Rubinho per il medesimo motivo, di Llorente per un problema alla caviglia e di Pereyra e Isla, che ritorneranno a disposizione domani dopo le ferie post Copa America. L’albero di Natale, utilizzato dal tecnico per i primi 45 minuti, è composto dalla stella cometa Buffon tra i pali, Caceres,rientrato dopo 8 mesi di infortunio a destra, Barzagli e Bonucci centrali, Evra a sinistra. Tello, colombiano classe 96, occupa la parte destra del centrocampo, Marchisio centrale e Pogba a sinistra. Morata affianca il nuovo acquisto Dybala sulla trequarti, a rinforzo dell’unica punta, Mandzukic.
Alle 19:05 l’arbitro fischia il calcio d’inizio. La partita nel primo quarto d’ora è più frizzante di un prosecco e al 3’ minuto Buffon sventa perentoriamente un diagonale velenosissimo di Mkhitaryan, scaturito da una leggerezza a limite dell’area di Paul Pogba. La Juventus non si fa attendere e spinge sulle fasce, soprattutto dal lato sinistro dove agisce un energico e pimpante Morata che al 5’ dopo una progressione in solitaria serve Caceres sul secondo palo che per un soffio non incorna. Il match continua su ritmi sostenuti ed entrambe le squadre si danno battaglia, ma al 14’ si fa vedere Dybala, che serve in profondità Morata con uno splendido pallonetto che mette in condizione lo spagnolo di calciare, palla alta. Fioccano le occasioni da entrambe le parti e incominciano le imprecisioni dei bianconeri soprattutto con Caceres, non al top della forma dopo il rientro. Il giovane Tello si propone con coraggio nelle sortite offensive, appare un po’ imballato Mandzukic che non riesce a destreggiarsi nell’area avversaria. Al ’30 occasionissima per Aubameyang: stacca benissimo di testa dopo un cross dal fondo ma Buffon ricorda perché sia soprannominato “superman”: volo repentino e palla in calcio d’angolo sopra la traversa. Risponde Dybala con un calcio di punizione calciato alle stelle un minuto dopo, ma è ancora Buffon a mantenere la rete inviolata grazie ad un miracolo sul tiro rasoterra ravvicinato di Kampl. I ritmi si abbassano sulla sponda bianconera e i tedeschi pressano, ma è Mandzukic ad avere la palla dell’1-0: dopo un cross di Dybala non riesce a indirizzare la palla nel sette solo davanti al portiere. Al 40’ la corazzata Buffon è costretta a capitolare: Aubameyang trova lo spazio per calciare e infila il portiere con un destro potentissimo, finisce il primo tempo sull’1-0.
All’inizio di ripresa festival dei cambi per entrambe le squadre: escono Gundogan, Mkhitaryan, Burki, Kampl, Weigl e Piszczek per Castro, Kagawa, Weidenfeller, Hofmann, Bender e Ginter per il Borussia; Tello, Barzagli, Dybala, Evra, Caceres, Buffon per Sturaro, Rugani, Padoin, Chiellini, Lichtsteiner e Neto per la Juventus. I bianconeri cambiano pelle e si dispongono con un 3-5-2 con il giovane Rugani a fianco di Chiellini e Bonucci, Padoin occupa la corsia sinistra mentre Lichtsteiner quella destra. Mandzukic-Morata coppia d’attacco.
Nella seconda frazione è stradominio Borussia sul piano fisico, avendo incominciato la preparazione a fine giugno e avendo già sei partite nelle gambe. La Juventus va a sprazzi, come una vecchia auto ingolfata, e fatica a creare occasioni da gol. L’unica da considerare è un colpo di testa di Chiellini di poco a lato su calcio d’angolo al minuto 50. Al 54’ Neto nega la gioia del gol a Hofmann, che ha fatto la differenza in tutto il secondo tempo, con una parata da calcio a cinque. Successivamente Castro tira potente ma centrale e Chiellini ferma Reus con un intervento in scivolata davanti al portiere. Al 57’ esordisce con la maglia numero 7 Simone Zaza che prende il posto di Mandzukic, partita opaca per lui. Escono ancora Papastathopulos per Stenzel e Schmelzer per Kirch. La Juve attacca flebilmente ma con un contropiede micidiale subisce il raddoppio: Reus prende palla a centrocampo e con una sgroppata arriva a limite dell’area: tunnel che mette a sedere Bonucci e Neto spiazzato. I ritmi calano, anche se il Borussia non ha intenzione di fermarsi. Tra il 67’ e il 69’ terminano la propria partita Reus, Aubumeyang e Marchisio, entrano Leitner, Dudziak e Cerri. Proprio quest’ultimo è il più propositivo dei bianconeri nell’ultimo quarto d’ora: inventa e lotta su ogni pallone ponendo dei grandi interrogativi nella testa di Allegri e della dirigenza juventina che lo manderà con ogni probabilità in prestito al Cagliari. Al 80’ esordisce Guido Vadalà , promettente diciottenne arrivato dal Boca Juniors nell’operazione Tevez, che resta dieci minuti nell’ombra.
Si conclude così un’amichevole nella quale il Borussia , nell’Arena di San Gallo, sì è comportata come farebbe un leone contro un gladiatore senza spada. Aldilà del risultato, questa partita, conclusasi fortunatamente senza infortuni, è stata importante perché ha permesso agli uomini di Allegri di mettere minuti preziosi nelle gambe in vista della Supercoppa Italiana dell’8 Agosto contro la Lazio.